L’analisi della delibera legata alla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina era stata realizzata dall’Ufficio di controllo della Corte dei Conti. Da quell’analisi erano emerse alcune criticità. È stata segnalata l’assenza di alcuni documenti cruciali, come delibere interne della Società Stretto di Messina e atti aggiuntivi, rendendo difficile una valutazione completa. L’Ufficio di controllo aveva poi richiesto chiarimenti sull’enorme aumento dei costi dell’opera rispetto alle stime originarie (passando da 3,9 miliardi del 2006, a 6,7 miliardi del 2011, ai circa 10,5 miliardi attuali). Si teme che se la variazione superasse la soglia del +50% rispetto al bando del 2006, potrebbe essere necessaria una nuova gara d’appalto.

Sono stati sollevati dubbi sulla convenienza e utilizzabilità dell’opera, tenuto conto anche delle attuali modalità di attraversamento. La Corte ha chiesto spiegazioni sull’affidabilità delle previsioni relative al piano tariffario e al volume di traffico previsto.

La delibera CIPE stata ritenuta lacunosa nella motivazione e insufficiente nell’esplicitazione, non garantendo l’effettività del principio di trasparenza che caratterizza le grandi opere infrastrutturali.

Sono state poi espresse perplessità sulla stima della durata dei lavori (7 anni e mezzo), considerata la complessità del progetto.

In sostanza, l’Ufficio di controllo ha richiesto al Governo di chiarire e integrare la documentazione per poter valutare la fattibilità in termini economici e finanziari e la conformità al quadro normativo dell’approvazione del progetto definitivo.

Concluso il lavoro l’Ufficio di controllo della Corte dei Conti ha deferito la questione alla Sezione Centrale di controllo di legittimità sugli atti del Governo (l’organo collegiale), la cui adunanza si è svolta ieri.

L’esito di tale adunanza è che la Corte dei Conti ha negato il visto di legittimità e la conseguente registrazione della delibera che approvava il progetto definitivo del Ponte.

Questo, di fatto, blocca l’iter amministrativo dell’atto. Le motivazioni dettagliate di questa decisione (il “no” al visto di legittimità) sono in corso di stesura e saranno rese note con apposita deliberazione entro 30 giorni dalla data della decisione (quindi entro la fine di novembre 2025).

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