«Raymond & Ray», due fratelli molto diversi alle prese con ricordi, caratteri e solitudini (voto 6½)- Corriere.it

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di Maurizio Porro

Un incrocio di generi riuscito nel film disponibile su Apple Tv+, tra sorprese filiali e finali

È un incrocio di generi riuscito, pur senza punti esclamativi, questo di «Raymond & Ray», film disponibile su Apple Tv+, perché, raccontando un decesso, il regista 63enne Rodrigo Garcia, figlio del grande scrittore Gabriel Garcia Marquez di «Cent’anni di solitudine», capolavoro venuto dalla Colombia, riesce a mescolare sentimenti, caratteri, solitudini e anche un po’ di sorprese da ufficio anagrafico. Il set è quasi sempre il cimitero, ma non pensate che sia un film troppo triste, perché si tratta di una cerimonia funebre molto sui generis, dove due fratellastri che da tempo non si vedono e non si frequentano, convergono per seppellire un padre che muore d’improvviso ma non viene granché rimpianto.

I due ragazzi cresciuti sono specularmente agli opposti come sistema caratteriale e scala di valori, è il gioco delle parti del Dna: c’è Raymond (Ewan McGregor) e c’è Ray (Ethan Hawke). Il primo è represso e condizionato dal lavoro impiegatizio, capace di trovare piccoli sbocchi di felicità e rimuovere quello che spunta fuori di irrisolto e di inespresso, mentre il secondo, ex amante della musica e trombettista, nonché accanito seduttore di provincia americana, non trattiene la sua natura un poco più selvaggia e fuori norma, come dimostrerà durante la narrazione di questo ultimo viaggio, suonando jazz e seducendo donne.

Il problema è che nessuno dei due ha avuto rapporti veri col padre ed ora si trovano a «dialogare» con una salma senza memorie, senza sapere bene quanto si possa peccare contro un’anima d’uomo che non li aveva mai capiti e anche viceversa, probabilmente. La premessa di «Raymond & Ray» sta in questa incongruente storia di famiglia che si dimostra palesemente allargata al momento del funerale e poi nella tumulazione al camposanto, perché spuntano fuori altre compagne-mogli ed almeno altri fratellastri, tanto che diventa una riunione di famiglia con minorenni intenti al gioco e i due grandi invece obbligati, per volontà paterna, a scavare sudati la fossa.

Sarà, è chiaro da subito, l’occasione perché i due fratellastri maggiori si rivedano e controllino il potere dei ricordi, tanto che si finisce per seppellire la scatola del passato che il padre aveva tenuto da parte nell’ultimo angolo della sua vita. Appassionato di duelli familiari all’ultimo stadio, Garcìa dopo aver trattato la tenzone madre-figlia (Glenn Close e Mila Kunis) si butta qui sull’infantilismo maschile e virile, sempre sui parametri dell’America delusa da western moderno. È quindi un dramma di sentimenti postumi e una commedia di sentimenti dark, una lotta di caratteri e di solitudini miste e naturalmente anche una commedia degli equivoci in cui la sorprendente vita affettiva del defunto viene alla luce poco per volta tra lo stupore generale anche degli addetti alle pompe funebri: sarebbe stato perfetto come episodio di quella magnifica serie macabra di famiglia che era «Six feet under».

Il film è composito e quasi divertente nel gioco delle sorprese filiali e finali con la doppia e tripla famigliola che si trova e si conosce e si presenta al cimitero, stile dark a un passo dalla commedia tipo “Arsenico e vecchi merletti”, ma senza signore omicidi: qui che uccide è la solitudine e il disinteresse per i destini altrui, specie se poco danarosi, anche se fanno parte del proprio albero genealogico. Certo tra i meriti della funeraria commedia c’è quella di aver scelto due attori che stanno bene insieme anche dovendo contrapporre i loro istinti, McGregor e Hawke sono davvero due fratelli di un certo cinema composto e se il primo è fuggito a volte su altri pianeti, il secondo ha sempre avuto i piedi su questa terra.

19 aprile 2023 (modifica il 19 aprile 2023 | 07:45)

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