Ci sono tutti i leader delle opposizioni, tranne Carlo Calenda, davanti alla Cassazione per depositare il quesito referendario che chiede l’abrogazione della legge sull’Autonomia differenziata, così da avviare la raccolta firme nel Paese. Schlein, Conte, Landini, Fratoianni, Bonelli, Magi, Boschi, Maraio con giuristi e Cgil, Anpi, Acli, Arci, Cna, Uil, Wwf, Demos. Serviranno 500mila firme per “per cancellare questa legge che spacca in due il Paese, che invece ha bisogno di essere ricucito, il Sud e le aree interne hanno pagato fin troppo le diseguaglianze territoriali”, ha detto la segretaria Dem. 

Riccardo Magi, di +Europa, pone il tema della firma digitale per i referendum, legge la cui esecuzione l’esecutivo rimanda da mesi. L’entrata in funzione era prevista dal primo gennaio 2022, i referendum dovrebbero essere “firmati” attraverso una piattaforma pubblica (legge del 30 dicembre 2020).  “La via che intraprendiamo non è facile, ma è una delle strade per fare una riforma seria. Serve la firma digitale su questo referendum per i cittadini, il governo attivi la piattaforma. Io penso che le opposizioni si ritrovano sulle occasioni in cui fare opposizione, e questa è una delle occasioni”, osserva Magi.

Il quesito abrogativo depositato

Il quesito referendario presentato oggi in Cassazione è il seguente: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?” Per abrogare la riforma voluta dal governo Meloni, bisognerà rispondere “Sì”. Il quesito è stato presentato da 34 sigle, fra partiti, sindacati e associazioni.

I nomi di chi ha depositato il quesito

  • 1. Landini Maurizio – CGIL
  • 2. Giove Luigi – coordinamento organizzativo
  • 3. Bassanini Franco
  • 4. Veronese Ivana – UIL
  • 5. Morniroli Andrea – Forum Diseguaglianze e Diversità
  • 6. Conte Giuseppe – Movimento 5 stelle
  • 7. Fratoianni Nicola – Sinistra Italiana
  • 8. Azzariti Gaetano
  • 9. Massa Walter – Arci
  • 10. Pozzi Caterina – Cnca
  • 11. De Marzo Giuseppe – Rete dei Numeri Pari
  • 12. Cioffredi Gianpiero – Libera
  • 13. D’archivio Arianna – Link/Uds
  • 14. Filippeschi Marco – Ali
  • 15. Boscaino Marina – Comitati No Ad
  • 16. Marcon Giulio – La Via Maestra
  • 17. Villone Massimo – Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
  • 18. Bonelli Angelo – Verdi
  • 19. Russo Antonio – Acli
  • 20. Prampolini Alessandra – WWF
  • 21. Ciani Paolo – Demos
  • 22. Pagliarulo Gianfranco – Anpi
  • 23. Algostino Alessandra
  • 24. Druetti Francesca – Possibile
  • 25. Schlein Elena Ethel – Pd
  • 26. Bindi Rosaria
  • 27. La Valle Raniero Luigi – Pace Terra Dignità
  • 28. Maraio Vincenzo – PSI
  • 29. Ciafani Stefano – Legambiente
  • 30. De Vincenti Claudio
  • 31. Pettinari Alice – Rete Studenti Medi/Udu
  • 32. Boschi Maria Elena – Italia Viva
  • 33. Magi Riccardo – +Europa
  • 34. Acerbo Maurizio – Partito della Rifondazione Comunista

Così il leader della Lega Matteo Salvini ha accolto la notizia: “La riforma non toglie niente a nessuno, questo è il referendum degli impauriti. L’autonomia è stata messa in costituzione dal centrosinistra che adesso fa un referendum contro se stesso. L’autonomia -dice Salvini- significa modernità, efficienza, trasparenza e lotta agli sprechi”.

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