Samuel Gheorghe, uno dei tre italiani che sono stati detenuti al centro per migranti irregolari, Alligator Alcatraz, voluto da Trump tra le paludi della Florida, è rientrato questa mattina all’aeroporto di Roma Fiumicino con un volo di linea da Miami.   

Stando alle ricostruzioni fatte dalla Farnesina, Samuel, 30anni, di origini romene ma cresciuto a Sant’Angelo Lodigiano, che al rientro in Italia non ha rilasciato dichiarazioni, era stato fermato lo scorso 12 luglio a Miramar, nella contea di Broward, nell’area metropolitana di Miami, dove viveva da diverso tempo. 

L’arresto a Miami di Samuel Gheorghe

Fermato dalla polizia perché sprovvisto della regolare documentazione di soggiorno, ormai scaduta, nei suoi confronti era stato disposto un decreto di espulsione ed apposta una cavigliera elettronica. Il giovane però non si sarebbe presentato al centro di Polizia per formalizzare l’espulsione e avrebbe fatto perdere le sue tracce. Individuato dopo 2 settimane, sarebbe stato quindi arrestato e trasferito nel centro per migranti.

Dopo l’arresto e il trasferimento ad Alligator Gheorghe, secondo le fonti di governo, avrebbe parlato con il console generale di Miami, confermando di essere in buone condizioni di salute ma esprimendo i preoccupazione per la presenza di altri detenuti a suo dire aggressivi. 

Il penitenziario costruito in tempi record

‘Alligator Alcatraz’ è il nuovo centro di detenzione per migranti irregolari (in attesa di espulsione) voluto dall’amministrazione Trump, costruito in solo otto giorni nella regione paludosa delle Everglades, in Florida, e inaugurato lo scorso 3 luglio. Il nome della struttura allude sia alla fauna locale composta da pericolosi rettili (alligatori e pitoni) sia al nome dell’ex penitenziario federale di massima sicurezza di Alcatraz. La struttura ha la capacità di ospitare fino a 3.000 migranti, con la possibilità di aggiungerne altri, rivela la Cnn.

Il centro, che sorge su una ex pista d’atterraggio a meno di 50 miglia dal resort del presidente Donald Trump a Miami, era già finito al centro delle polemiche per le dichiarazioni del presidente americano lo scorso 1° luglio. Trump, visitandone gli spazi interni, aveva detto: “Insegneremo loro come scappare da un alligatore se evadono dalla prigione”.

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