Il divo rivela a «Vanity Fair» Usa di essere stato sul punto di abbandonare il film di Ridley Scott del 2000: «La sceneggiatura originale era spazzatura assoluta»
«Il Gladiatore» senza Russell Crowe? Impensabile. Eppure durante le riprese del film di Ridley Scott del 2000 ci fu più di un momento in cui sul set si arrivò a un passo dal disastro. «Ero sicuro delle mie capacità di protagonista. Quello di cui non ero sicuro era che fosse il film giusto», ha rivelato la star neozelandese, 59 anni, in un’intervista video a «Vanity Fair» Usa. «Al centro di quello che stavamo facendo c’era una grande idea, ma la sceneggiatura era spazzatura. Assoluta spazzatura. E aveva tutte queste strane sequenze. Una di queste riguardava i carri. Ho pensato un paio di volte: “Forse la cosa sarebbe salire su un aereo e andarmene da qui”».
Le «continue conversazioni» che Crowe ha avuto con il regista hanno contribuito alla decisione dell’attore di restare. «Il Gladiatore» ha finito con l’essere un blockbuster al botteghino, e ora
Scott si sta preparando a dirigere un sequel
molto atteso, interpretato dalla star di «Normal People» e candidato all’Oscar Paul Mescal. «Provo un po’ di gelosia — ha confessato Crowe nell’intervista riferendosi al fatto che il sequel sarà senza di lui —, è stata un’esperienza che ha cambiato la mia vita
, davvero. Ha cambiato il modo in cui le persone mi considerano. Vorrei che ogni giovane attore potesse avere qualcosa di simile a un “Gladiatore” nella sua carriera. Abbiamo girato quel film nel 1999, e scommetto che da qualche parte nel mondo in questo momento lo stanno trasmettendo in prima serata».
25 aprile 2023 (modifica il 25 aprile 2023 | 08:23)
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