Lo scontro di ieri nello studio ovale, alla Casa Bianca, con gli attacchi di Trump (e del vice Vance) a Zelensky, ha suscitato reazioni opposte tra le due forze di maggioranza italiane che esprimono i vicepremier, la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia, guidata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Salvini continua a schierarsi nettamente con il tycoon Usa, scrive sui social: “dopo tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, è giunta l’ora della pace”, Tajani invece chiarisce di voler restare ancorato alla Ue: “Noi di Fi crediamo in un’Europa forte ed unita e lo riaffermeremo al congresso del Partito popolare europeo a Valencia”.
Il leader leghista insiste, invitando a guardare al di là dell’Atlantico. “Lavorare insieme agli Stati Uniti e a tutti quelli che con tenacia e coraggio cercano di evitare una Terza Guerra Mondiale”, chiede il ministro delle Infrastrutture, prendendosela con “qualcuno che a Bruxelles ancora usa toni bellici, come quasi tutti i ‘giornalisti’ italiani”.
A seguire arriva anche il botta e risposta poi tra il portavoce azzurro, Raffaele Nevi, e il responsabile dei dipartimento Esteri del Carroccio, Paolo Formentini. Nevi invita alla prudenza: “Dobbiamo cercare di mantenere la calma, essere molto attenti e responsabili”, dice, non mancando di ricordare come Salvini sia “da tempo molto affascinato dal presidente Trump”. “Dobbiamo sostenere Zelensky e al tempo stesso dialogare anche con Putin per arrivare alla pace”, è l’invito di Nevi, che chiede di evitare di schierarsi con Trump o Zelensky perché “le tifoserie non vanno mai bene” quando ci sono problemi così rilevanti.
A lui replica duro Formentini. “La calma invocata da Forza Italia è impersonata dalla loro cara Ursula Von der Leyen, e sta portando l’Italia e l’intera Europa nel burrone”, dice il deputato della Lega, vicepresidente della commissione Affari Esteri. “Trump – ricorda- sta imponendo un cambiamento epocale, se noi stiamo ad aspettare Macron e compagnia, imprese e famiglie italiane ne pagheranno il conto. L’Ue nata come sogno ormai è una gabbia di vincoli, regole assurde, tasse e divieti. Evviva la Libertà, evviva Trump”.
Michele Serra a Che tempo che fa (LaPresse)
Serra lancia “Una piazza per l’Europa”
Michele Serra dalle pagine del quotidiano La Repubblica lancia un appello per una grande manifestazione a favore dell’Europa, della sua unità e per gli ideali democratici che incarna, per rispondere al clima di disorientamento e paura alimentato dagli assetti internazionali che si stanno delineando, e che vedono il presidente Usa aggressivo nei confronti dello storico alleato. Serra si chiede se il concetto politico-strategico di Occidente esista ancora e se l’Europa riuscirà a resistere alle pressioni delle autocrazie.
L’editorialista si descrive nuovo nell’organizzazione di mobilitazioni di questo tipo. Sollecita tutti, cittadini, associazioni, sindacati, a raccogliere l’iniziativa per dare visibilità a un’identità europea “dal basso”, che non guardi al passato ma “parli del domani, parli dei figli e dei nipoti”.
L’iniziativa si svolgerà a Milano il 15 marzo, già numerose le adesioni.
Ucraini in Italia, oggi a Milano manifestiamo contro Trump
“Oggi manifestiamo sotto il consolato americano a Milano perché siamo convinti che il popolo americano non sia stato rappresentato dal loro presidente. Chiediamo ai cittadini Usa di prendere le distanze dall’atteggiamento del loro presidente, siamo con i cittadini americani ma contro quello che è successo ieri alla Casa Bianca. Ribadiamo la nostra solidarietà al popolo americano che ci sostiene contro la Federazione russa. L’iniziativa è nata con uno spontaneo tam tam nella notte”. Lo dice all’ANSA Fabio Prevedello, presidente dell’associazione europea Italia-Ucraina Maidan.