In evidenza la salita del petrolio: il Brent supera gli 81 dollari al barile, +1,9% oggi e +6% in una settimana. Pesano le sanzioni comminate venerdì dagli Stati Uniti contro due società russe produttrici di greggio ma anche contro183 navi della cosiddetta flotta ombra russa, accusate di aver fin qui aggirato i divieti.

Risale anche il gas a 47 euro al megawattora, sia per le temperature fredde in Europa sia perché dalle sanzioni americane sono stati colpiti anche due impianti di liquefazione del gas nel Mar Baltico.

Le borse europee sono negative e in peggioramento. Milano -1,05%, dopo il quasi +3% della scorsa settimana. Diminuzione di poco meno dell’1% per Francoforte e Parigi, Londra -0,38%. 

Tra i titoli a Piazza Affari: i migliori sono nel settore energia, Eni e Snam, che salgono entrambi dello 0,7%. Male invece gli industriali e il produttore di microchip StMicroelectronics (-3,76%), perché una società di investimento, Cowen, ha tagliato il giudizio da Buy a Hold. Tra gli altri ribassi spiccano Ferrari (-3,13%), Iveco (-2,64%), Nexi (-2,63%), Stellantis (-2,62%). 

In Asia dati molto sopra le attese sulle esportazioni della Cina. A dicembre +10,7% su base annuale, contro previsioni del +7,3%. Tra i motivi l’anticipazione delle spedizioni prima dell’insediamento di  Trump alla Casa Bianca.

Le borse asiatiche sono state comunque negative, in scia ai cali di Wall Street di venerdì. C’è un classico paradosso: sono infatti arrivati dati sul lavoro americano migliori delle attese e questo ha fatto allontanare la prospettiva di nuovi tagli dei tassi da parte della banca centrale americana.

 

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