Sarebbe stata trovata la testa del cadavere rinvenuto il 21 febbraio 2008 in un cartone lungo l’autostrada del Brennero, nei pressi di Chiusa. Il corpo per 17 anni era rimasto senza nome. Recentemente la Procura di Bolzano ha comunicato la soluzione del delitto. L’autore dell’omicidio, avvenuto in Germania, è il suocero della vittima, Alfonso Porpora.

Lo scatolone dentro il quale venne trovato il corpo (Tgr )

Ora il nuovo proprietario della casa dove un tempo abitava Porpora, a Sontheim an der Brenz, in Germania, ha trovato un cranio in giardino sotto delle lastre di cemento, riferisce la stampa locale. Per avere assoluta certezza è atteso l’esame del Dna. 

I fatti

Fino a  poco tempo fa il corpo decapitato era rimasto senza nome; ora si sa che era quello di Mustafa Sahin, allora ventenne. La svolta delle indagini era stata resa nota poche settimane fa dal neo nominato procuratore capo di Bolzano, Alex Bisignano. Sahin era un cittadino tedesco di origini turche che venne strangolato, nove giorni prima del ritrovamento del corpo lungo l’autostrada, nel garage di casa nel paesino di Sontheim an der Brenz da Porpora, che era il suocero, allora 61enne.

L’assassino, che non ha mai rivelato il movente né ammesso di aver decapitato il genero, ha spiegato di aver caricato il corpo della vittima sull’auto, abbandonandolo tra Roma e Napoli mentre in realtà era appunto sull’autostrada del Brennero.  

Porpora è in carcere in Germania perché condannato alla pena dell’ergastolo per altri due omicidi commessi nel 2014 e nel 2018, quello di un altro compagno della figlia e quello un 59enne a cui la
famiglia Porpora aveva affittato un immobile.

Lo scorso anno la polizia tedesca, in seguito alla confessione di Porpora, ha contattato la Procura di Bolzano e la Squadra mobile della Questura del capoluogo altoatesino chiedendo di inviare i reperti fotografici relativi al macabro ritrovamento del febbraio del 2008. La moglie della vittima, la figlia di Porpora, ha riconosciuto il corpo del marito anche se per una conferma definitiva è stata effettuata l’analisi del Dna che ha comparato con quello dei figli e dei genitori. La moglie, rimasta incinta di Mustafa, agli inquirenti tedeschi ha raccontato che il padre aveva costretto il fidanzato a firmare un documento per sposarla, minacciandolo con una pistola. Il secondo compagno della donna, tale Marco, venne ucciso il 31 ottobre  2014 dopo una cena. Porpora e i due figli, Giovanni e Giacomo (a loro volta condannati a 15 e 9 anni di carcere), in garage hanno prima immobilizzato la vittima e poi l’hanno strangolata. Il corpo di Marco è stato conservato in un congelatore, poi tagliato con una motosega e i resti portati in un bosco in provincia di Enna in Sicilia.

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