Il generale Salvatore Luongo, già vicecomandante generale dell’Arma, è il nuovo comandante generale dei Carabinieri. La nomina è arrivata nel corso del Cdm di oggi. 

Luongo, napoletano, 62 anni, prenderà il posto di Teo Luzi e ha intrapreso la carriera militare nel 1977, frequentando i corsi della  Scuola Militare Nunziatella a Napoli, dell’Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione Carabinieri di Roma.   

Laureato in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, ha conseguito i master in Studi Internazionali Strategico-Militari, Scienze Strategiche ed è in possesso del Diploma Superiore di Scienze Umanistiche conseguito presso l’università Gregoriana di Roma. 

Luongo ha avuto diversi ruoli di vertice nella Capitale e, dal 25 agosto 2016 al 16 dicembre 2024, è stato capo ufficio Legislativo del ministro della Difesa, mentre dal 24 novembre 2021, in rappresentanza del ministero della Difesa, è componente del comitato di gestione della scuola nazionale dell’amministrazione

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. il 23 ottobre 2024, con l’allora Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi, e con Gen. C.A. Salvatore Luongo, già Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri (Ansa)

Luongo è stato insignito delle onorificenze di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, Croce d’oro per anzianità di servizio, Medaglia Militare di Bronzo al merito di lungo comando, Insegna d’onore della Casa Militare della Presidenza della Repubblica, Distintivo per il personale militare in servizio presso l’Ufficio degli Affari Militari della Presidenza della Repubblica, Cifra d’onore, Croce di Commendatore con spade al merito Melitense del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni, di Rodi e di Malta e la Medaglia di Bronzo al merito della “Croce Rossa Italiana”.

Nel 1997 a Luongo è stata conferita la cittadinanza onoraria del Comune di Taurianova (Reggio Calabria), nel 2006 ha ricevuto il premio Campidoglio e nel 2015 ha avuto la cittadinanza “Civis anni” della città di Venafro (Isernia). Nel 2016 gli è stato conferito dalla Comunità Ebraica di Roma il premio “Stefano Gaj Tachè. L’amico dei  bambini”.

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