Durante l’assise, Salvini sbroglia senza grandi scossoni l’altro nodo congressuale, ovvero il coinvolgimento di Vannacci nel partito. Prima di tenere il suo intervento, il capo di via Bellerio consegna sul palco la tessera del partito all’eurodeputato eletto come indipendente nelle liste della Lega. Il gesto di Salvini è accolto con un applauso dalla platea, anche se non è un mistero che alcuni tra esponenti e dirigenti leghisti non siano contenti del coinvolgimento dell’ex generale. Salvini, invece, si dice “orgoglioso” della scelta di ‘inglobare’ nel partito il campione di preferenze delle europee. “Dobbiamo aprire le nostre sedi a quelli più bravi di noi”, esorta, con buona pace dei ‘malpancisti’. Vannacci potrebbe presto diventare vicesegretario, dopo che il congresso ieri ha azzerato l’ anzianità un tempo richiesta per accedere alla nomina. “Nell’aprile del 2024 Matteo Salvini mi ha aperto le porte di un grande quadrimotore – dice Vannacci – e poi mi ha portato ad alta quota. Poi il 9 giugno del 2024 mi ha dato un’amichevole ma altrettanto vigorosa pacca sulla spalla e mi ha spalancato la rampa che, come al solito, mi ha visto precipitare nel vuoto e quando si precipita nel vuoto si è da soli”. “Oggi è il momento in cui insieme proseguiremo nell’assolvimento del nostro compito”, aggiunge. Per il resto, l’intervento congressuale di Salvini appare più instradato nel solco della tradizione leghista di quanto accada di solito. il capo di già Bellerio racconta di aver passato la notte a rivedersi tutti i manifesti delle campagne del partito e ripercorre, rendendo più volte omaggio a Umberto Bossi, le battaglie storiche del movimento. A un certo punto, per attaccare chi pensa che il 25 aprile sia la “festa solo dei compagni e delle bandiere rosse”, cita addirittura la Carta di Chivasso, il testo ‘sacro’ dei federalisti, scritto durante un convegno clandestino organizzato da esponenti della Resistenza delle Valli alpine. Sul futuro suo e della Lega Salvini poi non mostra pessimismo. “Io mi trovo benissimo con Giorgia, e i nostri alleati, ora siamo secondi nella coalizione e a volte è anche rigenerante essere secondi, avere qualcuno che ti apre il vento. Poi l’obiettivo è tornare ad essere primi”, scandisce. Ma l’orizzonte che fissa e’ al 2029. “Al prossimo congresso federale il mio orgoglio sarà di essere delegati, perché qua – non so chi – c’è sicuramente il prossimo segretario federale. Non vedo l’ora”.

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