Sull’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna e le Marche si ripetono le polemiche e i rimpalli di responsabilità che seguono ogni emergenza. La presidente del Consiglio prova a chiamarsi fuori: “Io preferisco lavorare, le polemiche le lascio ad altri” dice Giorgia Meloni in visita al G7 dell’Agricoltura a Siracusa e sottolinea lo stanziamento da parte del Consiglio dei ministri di 24 milioni – 20 per l’Emilia Romagna e 4 per le Marche – per affrontare la prima emergenza. “Abbiamo convocato in tempo reale il Consiglio dei ministri – dice la premier – abbiamo dichiarato lo stato di emergenza, abbiamo fatto uno stanziamento iniziale per le urgenze di 20 milioni e siamo rimasti d’accordo con la Regione che poi valuteremo i danni quando si ha più chiara l’entità di ciò che è accaduto, nelle prime ore diventa un po’ difficile. Ho parlato ieri con la presidente, con il ministro competente, con il capo della protezione civile e con il generale Figliuolo”.

son musumeci alluvione (rainews)

Ma mentre in Emilia-Romagna e Marche si lavora per pulire dal fango case, strade, capannoni e campi, martoriati dal maltempo dei giorni scorsi – sperando che la perturbazione annunciata per lunedì non porti nuova distruzione – è nella sua stessa maggioranza che si accendono le polemiche più forti. Con la Lega che prende di mira il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, reo di aver parlato di obbligo di polizze anticatastrofi per le famiglie. Anche se poi, uscendo dal Consiglio dei ministri, ha corretto il tiro: “C’è un confronto aperto, un ragionamento per capire se le compagnie sono disponibili. Noi puntiamo su un partenariato pubblico-privato, poi bisogna decidere se deve essere, come io sostengo almeno nella prima fase, facoltativo”.

Traversara, il giorno dopo l'alluvione

Traversara, il giorno dopo l’alluvione (Ansa)

Parole che non bastano a Matteo Salvini. “Lo Stato può dare indicazioni, però non viviamo in uno Stato etico dove lo Stato impone, vieta o obbliga a fare”. Anche perché, aggiunge il deputato Stefano Candiani, l’obbligo equivarrebbe ad una “tassa a favore delle compagnie assicuratrici”. Dunque, chiude, si tratta di una proposta “non condivisibile e non accettabile”. Rientra, invece, la polemica sulla polizza obbligatoria per le imprese, nata da un emendamento di FdI che ne rinviava l’entrata in vigore di un anno, al 31 dicembre 2025. Non ci sarà alcun rinvio, fa sapere il ministero delle Imprese, come concordato da Urso e Giorgetti. E l’emendamento al decreto Omnibus è stato ritirato.

Matteo Salvini a Cernobbio, 08 09 2024 (lapresse)

L’altra polemica è quella tra il governo e l’Emilia Romagna. Uno scontro che più si avvicinano le elezioni e più è destinato ad acuirsi. Salvini sottolinea che alla Regione “di soldi ne sono stati mandati” e dunque “sarà giusto capire se tutti hanno fatto la loro parte”. Parole respinte al mittente dalla presidente facente funzione Irene Priolo che invita il leader della Lega e Musumeci ad “andare a controllare” le spese sostenute dall’Emilia-Romagna per l’emergenza alluvione nel 2023, visto che è tutto “rendicontato al centesimo” e tra l’altro le banche dati sono a disposizione del governo e dei suoi ministeri. 

son priolo polemica politica (rainews)

E a difendere l’operato della Regione interviene anche Romano Prodi. “Attaccare con l’acqua alla cintola – dice l’ex premier – è da corvi, soprattutto quando si ha completamente torto”. Il provvedimento di stato di emergenza deliberato dal governo avrà una durata di 12 mesi e riguarda le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, oltre alla Regione Marche. I fondi, 24 milioni in totale, serviranno per far fronte ai primi interventi urgenti come l’assistenza agli sfollati, dimezzati rispetto ai 2.500 di venerdì. Un “punto di partenza”, ha sottolineato Priolo. Perché per rimettere a posto mezza Romagna finita sott’acqua ce ne vorranno molti di più.

Bologna, riunione Protezione Civile con Fabio Ciciliano e Irene Priolo (Rainews)

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