“Mai un euro del ministero, neanche per un caffè” è stato impiegato per viaggi e soggiorni di Maria Rosaria Boccia. Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in una lettera a La Stampa ha risposto alla tempesta mediatica intorno alla consulente che non ha mai regolato il suo rapporto di lavoro al ministero. Il ministro scrive che aveva pensato per lei a un “incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi”, salvo poi raccogliere “alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse” e decidere di “non dare corso alla nomina”.
Boccia, che sul suo profilo Instagram si definisce “Presidente della Fashion Week Milano Moda”, ha replicato tramite una storia Instagram, sostenendo di non aver “mai pagato nulla” e aggiungendo: “Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dai Capo Segreteria del Ministero”.
Intanto la Camera moda ha diffidato Boccia per l’uso del marchio “Milano Fashion Week” perché la signora non ha mai avuto incarichi nella settimana della moda.
Rispetto alla vicenda il ministro della Cultura è stato difeso ieri sera, in diretta televisiva, dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che, riferendosi a Sangiuliano, ha detto: “Mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso ad alcun documento riservato particolarmente sul G7 e soprattutto mi garantisce che non un euro dei soldi pubblici degli italiani è stato speso per questa persona. Queste cose mi interessano per i profili di governo”. Poco dopo le parole della premier, è stata la stessa Boccia a intervenire, sempre sul suo profilo Instagram, pubblicando due pagine di un documento con l’intestazione “Riunione dei ministri della Cultura del G7 – Napoli, 19-21 settembre 2024. Culture: global public good, global responsibility”.