Per un italiano su quattro la sanità è la priorità. Ad affermarlo è un’indagine dell’Istituto Piepoli, realizzata in occasione degli Stati generali della Comunicazione per la Salute. Il tema della salute e sanità risulta quindi essere prioritario rispetto alle condizioni economica (20%) e al lavoro (18%). E, andando nello specifico, i ritardi nelle liste di attesa (50%), i finanziamenti insufficienti (35%), il sottodimensionamento del personale (29%) e le disparità regionali (13%) rappresentano le principali criticità percepite dai cittadini. L’iniziativa è stata promossa per il terzo anno consecutivo da Federsanità, in collaborazione con PA Social. Quest’anno l’evento si è tenuto presso l’Inmi Irccs Lazzaro Spallanzani.
Giornalisti, comunicatori pubblici, social media manager, creatori digitali dell’informazione si sono confrontati sull’importanza dell’informazione, della partecipazione e della comunicazione trasparente con l’obiettivo di avviare una nuova narrazione del Servizio sanitario nazionale che vada oltre la superficie, che sia basata su fatti verificati, trasparenza e un approccio costruttivo che metta al centro la buona sanità, i progressi scientifici, la centralità della salute e valorizzi la rete dei professionisti che vi lavorano.
Schillaci: “Importante raccontare la buona sanità”
“Questa iniziativa- ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel messaggio inviato ai partecipanti- mira a promuovere una comunicazione efficace, trasparente e responsabile in un contesto dominato dalla rapidità dell’informazione e dalla diffusione incontrollata di fake news. Il tema della ‘contro narrazione’, scelto come filo conduttore di questa edizione degli Stati generali della comunicazione per la Salute, è quanto mai appropriato”.
Secondo l’esponente del governo, “raccontare la buona sanità significa anche restituire dignità al lavoro quotidiano del personale sanitario e mostrare ai cittadini il valore di un sistema che rimane tra i più avanzati al mondo. È altresì fondamentale promuovere l’alfabetizzazione sanitaria, per tutelare la salute di ogni individuo”.
Il contrasto alle fake news e le opportunità delle tecnologie digitali per migliorare la comunicazione sanitaria
“Serve uno sforzo condiviso per consentire ai cittadini di comprendere e utilizzare correttamente le informazioni sanitarie, favorendo non solo il benessere personale, ma anche obiettivi cruciali come la riduzione delle disuguaglianze e delle distanze, la promozione di stili di vita sani e il contrasto alle fake news. Bisogna anche saper cogliere le straordinarie opportunità delle tecnologie digitali per migliorare la comunicazione sanitaria, amplificare messaggi positivi e rendere la salute pubblica più accessibile. Al centro di tutto ci sono la trasparenza, il dialogo e la fiducia: nella sanità pubblica, nelle terapie, nelle cure, nei medici, negli infermieri. Gli Stati generali della comunicazione per la Salute- le parole del ministro della Salute- rappresentano un’occasione preziosa per consolidare questi principi e per contribuire a costruire un sistema sanitario più forte e partecipato”.
Fabrizio D’Alba: “Corretta narrazione per responsabilizzare cittadini”
“Disuguaglianze territoriali e difficoltà di accesso alle cure- ha spiegato il presidente di Federsanità e Dg del Policlinico Umberto I, Fabrizio d’Alba- certamente sono aspetti che contribuiscono al deterioramento del rapporto di fiducia tra cittadini e strutture sanitarie e i dati sulle aggressioni ai nostri professionisti ne sono l’esempio lampante. La comunicazione non può che essere lo strumento maggiormente strategico per salvaguardare il valore pubblico e universale del nostro Servizio sanitario nazionale. In mancanza di una corretta informazione, i cittadini cercano le loro verità, si costruiscono le loro opinioni. Per questa ragione la governance della salute ha la responsabilità di riempire in modo corretto vuoti comunicativi per promuovere nei pazienti idee e, quindi, comportamenti a garanzia della propria salute e di quella degli altri. Perché scegliere di fare comunicazione per la salute significa scegliere la cultura della salute”.
Tra gli interventi di apertura anche quello del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
Cristina Matranga: “Superare la narrazione negativa”
“Siamo felici di ospitare questo evento. Noi abbiamo un sistema sanitario inclusivo e universale e, infatti, abbiamo un’aspettativa di vita tra le più alte al mondo. Nonostante ciò – ha detto Cristina Matranga CS INMI Spallanzani – abbiamo una narrazione sulla Sanità concentrata sugli aspetti più negativi come le liste di attesa, i pronto soccorso. Certo, sono temi su cui sicuramente dobbiamo lavorare tanto ma dobbiamo lavorare anche sulla nostra capacità di comunicare una sanità positiva che esiste dato che siamo uno dei Paesi con gli output migliori. Il tema scelto da Federsanità è, quindi, quanto mai appropriato e opportuno sul quale vale la pena ragionare, parlare, confrontarci”.
I macro temi del dibattito
Cinque, invece i “macro temi” emersi dal dibattito. Liste d’attesa: i tempi di risposta alle richieste di prestazioni diventano un tema cruciale per i cittadini che spesso non si curano o scelgono il privato. I media quindi tendono a rilanciare i lunghi tempi per esami e visite non contribuendo a favorire un’analisi critica del problema. Pronto soccorso: ciclicamente sui giornali finiscono le foto di pazienti in attesa sulle barelle per un ricovero. La medicina d’urgenza soffre maggiormente il problema delle carenze degli specialisti, il ricorso ai gettonisti viene criticato, ma non c’è una soluzione unica ad un problema molto complesso che vede il Ps l’unica porta d’accesso al Servizio sanitario nazionale. Tecnologia ovvero il rinnovo del parco macchine con il Pnrr: la diagnostica nella sanità pubblica sta vivendo un momento di forte rinnovamento, ma pochissimo di questo è arrivato ai cittadini che pensano che il privato abbia migliori condizioni di attrezzatura tecnologica. Valutazione dei sistemi: la sanità pubblica è uno dei settori più monitorati, abbiamo dati e analisi continui sulle prestazioni erogate e sui consumi grazie ai rapporti dell’Agenas, ad esempio. Lo stesso avviene sulla spesa farmaceutica. Una miniera di dati che può orientare meglio le scelte organizzative e di management, ma i dati non devono essere solo delle classifiche dei bravi e dei meno bravi, ma la base per rilanciare le buone pratiche e verificare i buoni esiti di governance. Alfabetizzazione dei cittadini: dalla conoscenza dei servizi sul territorio all’adesione alle campagne di screening e a quella sulla prevenzione. Spesso i cittadini conoscono poco il Ssn e questo porta anche ad usarlo male. Il lavoro sulla comunicazione verso i pazienti è una contro narrazione fondamentale per evitare inappropriatezze, sprechi e ritardi.