Santamaria e Mezzogiorno nella palestra dei misteri, Shazam all’attacco e altri 8 film da non perdere al cinema o in streaming

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EDUCAZIONE FISICA. Nelle sale

Attenzione al pedigree: Educazione fisica un testo teatrale di Giorgio Scianna, La palestra, adattato per il cinema dai fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, visionari autori di Favolacce e America Latina, come dire: il punto di vista pi intrigante del nuovo cinema italiano. Il regista Stefano Cipani, nato a Sal, classe 1986: si fece notare con Mio fratello rincorre i dinosauri (2019) dal libro di Giacomo Mazzariol. Dunque, un tavolo ben apparecchiato con temi importanti: disfunzioni del sistema scolastico, educazione e senso di responsabilit in caduta libera, rispetto intermittente della legalit. E, ancora: i difficili rapporti tra genitori e figli, maschi e femmine, bulli e bullizzati.
Cipani lavora sul testo come un entomologo, con metodo scientifico favorito da una vicenda che un dramma claustrofobico, un gioco al massacro in cui sono coinvolte tre famiglie di opposto profilo e distante estrazione sociale. Gente fuori di testa, che scopriremo gentaglia nascosta da un velo perbenista. Pessimi esempi e cattivi maestri dei loro figli. Il film analizza le loro reazioni in una situazione di emergenza: gli agnelli diventano belve e il banco salta.
Si capisce subito che qualcosa non va allorch i genitori di tre alunni di terza media vengono convocati nella fatiscente palestra dalla preside (Giovanna Mezzogiorno). Il pi agitato del gruppo il faccendiere Franco (Claudio Santamaria), quello che ha i soldi e con quelli pensa di sistemare tutto. Franco non ha tempo da perdere. il padre di Cristian, fa l’immobiliarista, uno che specula, bugiardo seriale e traditore. E ha una tresca con Carmen (Raffaella Rea), la mamma single di Giordano. Il mite Aldo (Sergio Rubini) l’uomo dell’accettazione in ospedale, marito di Rossella (Angela Finocchiaro) e pap di Arsen, di origine africana. Non hanno avuto figli naturali. Lui chiama lei amore, lei considera il ragazzino il risarcimento di una vita sacrificata.
Immaginate cosa succede quando la preside comunica al gruppo che una compagna di scuola accusa Cristian, Giordano e Arsen di averla violentata. Della triste vicenda c’ pure un video. Sgomento, incredulit. La preside ha riunito i genitori nella palestra dello stupro, fra l’altro ripetuto, per anticipare loro l’intenzione di denunciare il fatto. I quattro si sentono all’angolo e passano all’attacco. Incalzano la donna, cercano di far passare la vittima per una sfrontata adescatrice. Chiedono il silenzio esibendo denaro.
Quel che succede nella seconda met del film, la meno riuscita, lo lasciamo alla scoperta dello spettatore. L’esigenza di trovare una via d’uscita, costi quel che costi, porta Educazione fisica sul binario del thriller morale, di confronto / scontro. La difesa dei quattro genitori si sbriciola davanti all’integrit della preside, che per non sa resistere alle accuse di quegli invasati: si spaventa e perde il controllo. I ragazzini non si vedono mai. Le maschere cadono, i nervi cedono. I comportamenti individuali perdono la logica, non ci sono regole che tengano.
Prevale l’istinto di sopravvivenza, in nome del quale anche persone cos diverse possono trovare un punto d’intesa. Cipani mette ritmo e calibra la carica esplosiva dei dialoghi ma fatica a reggere la plausibilit delle situazioni e a trasferire la trama teatrale in un tessuto cinematografico all’altezza. Perch la preside, cos saggia, integerrima e sicura di s, coinvolge i genitori prima di chiamare la polizia? Va detto che le virt del film, girato in sequenza per sottolineare la verit delle azioni piuttosto che l’intreccio giudiziario e per valorizzare la dinamica emotiva della storia, stanno su un altro versante. Girando in sequenza, Cipani sottolinea il movimento delle coscienze e l’aspetto teatrale della messinscena, la parte vincente, portando i quattro attori, tutti bravi e convinti, a recitare proprio come se fossero su un palcoscenico.

EDUCAZIONE FISICA di Stefano Cipani
(Italia, 2022, durata 88’)
con Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini, Claudio Santamaria
Giudizio: *** su 5
Nelle sale

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