Il tribunale del Riesame di Milano ha disposto la scarcerazione di Maurizio Massè, 59 anni, di Quarto Oggiaro, fermato sabato 15 febbraio, dai carabinieri della compagnia di Legnano, con l’accusa di aver assassinato in concorso con Adilma Pereira Carneiro, la cosiddetta Mantide di Parabiago, Michele Della Malva, marito della donna, morto nel dicembre 2011 a Mesero (Milano).
La donna, di origini brasiliane, è già a processo con l’accusa di aver assassinato lo scorso 9 agosto Fabio Ravasio, suo compagno, a Parabiago, nel Milanese. Massè, che in sede di interrogatorio davanti al Gip del tribunale di Busto Arsizio (Varese) aveva negato ogni accusa, era l’ex cognato della vittima e presunto amante di Adilma Pereira Carneiro. Il Gip aveva mantenuto la custodia cautelare in carcere per il 59enne, il Riesame di Milano ha invece accolto il ricorso degli avvocati difensori Ivano Chiesa e Cristina Morrone.
“Un ricorso che si basava sia sulla non attualità che sulla vera e propria insussistenza delle esigenze di custodia cautelare in carcere. Dopo 14 anni non sono plausibili né il pericolo di fuga né quello della reiterazione del reato”, commenta Morrone. Massè esce quindi oggi dal carcere.
Mantide di Parabiago (Tg1)
Della Malva, secondo marito di Adilma, morì per avvelenamento da cocaina nel 2011 nella sua villa di Mesero (Milano), dove la coppia viveva. Stando alle indagini, la donna e Massè, cognato del morto, avrebbero avuto una relazione, smentita nelle indagini da entrambi. La 49enne brasiliana, già in carcere per l’omicidio più recente di Ravasio, che avrebbe commesso con un gruppo di parenti ed ex amanti, ha negato le nuove accuse interrogata nei giorni scorsi, così come Massè.
Per l’accusa, quest’ultimo sarebbe riuscito a far ingerire a forza a Della Malva – in permesso premio nella villa mentre scontava una condanna per due omicidi – un involucro con dentro cocaina, uccidendolo. All’epoca la morte era stata archiviata come un’intossicazione da droga.
La difesa, anche oggi in udienza, ha fatto notare che per Massè sarebbe stato impossibile materialmente costringere della Malva a ingerire quella droga. Nel frattempo, l’inchiesta per competenza territoriale è passata da Busto Arsizio a Milano e il pm Andrea Zanoncelli ha rinnovato la richiesta di custodia cautelare in carcere per Massè. Istanza su cui dovrà decidere la gip Fiammetta Modica nei prossimi giorni.