Scavi a Roma sotto la Casa del Jazz, si cercano i resti del giudice Adinolfi scomparso nel 1994

Sono state sospese le ricerche avviate sotto la Casa del Jazz a Roma, e secondo quanto apprende  le ricerche riprenderanno domani. Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, coordinati dalla Prefettura, hanno ispezionato gallerie sotterranee mai esplorate prima, alla ricerca dei resti del giudice Paolo Adinolfi scomparso misteriosamente 31 anni fa.

Un giallo lungo che potrebbe giungere a una svolta. La struttura, punto di riferimento culturale per la città, è nata su un bene confiscato alla criminalità organizzata che risultava essere nella disponibilità di Enrico Nicoletti, esponente della banda della Magliana. La decisione di intervenire è stata presa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, scrive ancora il quotidiano, in seguito a una richiesta dell’ex giudice Guglielmo  Muntoni. Non è chiaro al momento sulla base di quali informazioni o  novità investigative sia scattata l’operazione.        

“E’ necessario fare una verifica non perché si stia cercando in particolare qualcosa”, ma perché “si ha avuto notizia che nel bene confiscato alla banda della Magliana ci sta questa parte, una galleria che è stata tombata, non conosciuta ed è giusto verificare cosa ci sia dentro”. Sono le prime parole del Prefetto Lamberto Giannini che racconta l’ispezione di questa mattina di carabinieri, polizia, guardia di finanza e Sovrintendenza del Campidoglio. Le forze dell’ordine sono state coinvolte perché, “se dovesse esserci qualcosa”, in questo tunnel chiuso da ben 30 anni, è giusto che sia preso in consegna. All’interno non è escluso che possano esserci armi. Al momento, secondo quanto si apprende, non ci sarebbe alcuna delega alle indagini da parte dei pm della Capitale.

”Ho appreso di questa iniziativa  leggendo i siti questa mattina. In questo momento occorre solo  aspettare l’evoluzione di questa attività. Io e la mia famiglia in  questa fase non ci sentiamo di dire altro”. Così l’avvocato Lorenzo  Adinolfi, uno dei figli del giudice.

La scomparsa del giudice nel 1994

Secondo una serie di  testimonianze, Adinolfi fu visto su un autobus quando era invece  uscito di casa in macchina poi ritrovata al Villaggio Olimpico. E  anche un’altra sulla presenza accanto a lui negli uffici giudiziari di piazzale Clodio di un giovane sconosciuto.  Nel corso degli anni si sono fatte diverse ipotesi compresa quella di  un collegamento fra la scomparsa del giudice e il fatto che negli anni precedenti si fosse occupato del fallimento della Fiscom, e poi anche  quella della Ambra Assicurazioni. Nel primo caso, spiega il Corriere della Sera, fu condannato Enrico Nicoletti, considerato dagli  investigatori il cassiere della banda della Magliana, e per molto  tempo si è ipotizzato che il giudice fosse sepolto in una sua  proprietà.

Le indagini sono sempre proseguite. Adinolfi, sparito il 2 luglio 1994, aveva detto uscendo di casa in via della Farnesina che sarebbe  tornato a pranzo. L’inchiesta sulla sua sparizione è stata archiviata ma i misteri sono rimasti.

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