La Serbia è oggi teatro di una nuova ondata di disobbedienza civile, con blocchi stradali, manifestazioni spontanee e una decisa risposta delle forze di sicurezza. Gli arresti sono durati per l’intera giornata, mentre aumentano i punti di protesta e le tensioni tra cittadini e gendarmeria. Secondo fonti non ufficiali, solo a Belgrado sarebbero state fermate decine di persone, tra cui studenti, attivisti e cittadini anziani. Gli studenti, attraverso i social media, hanno lanciato l’appello: “Tutti in strada”. I blocchi si moltiplicano di ora in ora, con interruzioni del traffico su incroci, ponti e arterie principali. I manifestanti, per lo più in silenzio, protestano seduti o camminando lungo le carreggiate.

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