I sindacati hanno trattato con gli Studios e i produttori di streaming per gli adeguamenti salariali e i diritti d’autore richiesti. Ma la trattativa fallita
Alla mezzanotte di martedi 2 maggio, Hollywood entra in sciopero. Un evento piuttosto raro (ma non il primo) che rischia di bloccare centinaia di produzioni.. .un po’ come se in Italia si fermasse il calcio. Lo sciopero stato proclamato dal sindacato degli scrittori di cinema e televisione (la Writers Guild of America – WGA), che ha pi di 11 mila aderenti.
La decisione dei sindacati arriva dopo il fallimento delle trattative con gli studios e i produttori di streaming i quali non avrebbero accettato gli adeguamenti salariali e i diritti d’autore richiesti. Non dunque stato trovato un accordo. L’agenzia di stampa Afp scrive che le prime conseguenze dello sciopero potrebbero essere l’interruzione degli spettacoli notturni e il ritardo di film e serie tv in uscita entro l’anno. I membri del consiglio di amministrazione della Writers Guild of America hanno scritto un tweet per cui agendo in base all’autorit concessagli dai loro membri, hanno votato all’unanimit l’indizione dello sciopero.
E’ stato fatto un sondaggio online tra gli iscritti alla WGA chiedendo l’autorizzazione a scioperare contro le case di produzione e distribuzione. Hanno votato 9.218 iscritti, il 78% del totale, e 9020 hanno detto s. Il 98 per cento degli sceneggiatori dunque favorevole allo stop delle proprie attivit, bloccando film e serie tv . Un nuovo record sia per l’affluenza alle urne che per la percentuale di consenso, scrive sul suo sito la WGA, ricordando che questa innegabile dimostrazione di unit e determinazione d forza al comitato sindacale che contratta con gli Studios. Il sondaggio era stato fatto il 18 aprile. Mancavano due settimane alla scadenza del contratto triennale della categoria. La minaccia era chiara : se l’accordo non si raggiunge entro il 1 maggio, scatter il primo sciopero in 15 anni a Hollywood. E cos stato. Da un’indagine tra gli iscritti alla Wga, risulta che la met di loro percepisce la paga minima (mentre dieci anni fa guadagnava cos solo il 33%) e che lo stipendio medio sceso del 23%, considerando l’inflazione
In una dichiarazione della leadership sindacale si legge che anche se abbiamo manifestato l’intenzione di fare un accordo equo le risposte degli studios alle nostre proposte sono state del tutto insufficienti, data la crisi che gli scrittori stanno affrontando. Hanno chiuso la porta alla loro forza lavoro e l’hanno aperta alla scrittura come professione interamente freelance. Nessun accordo del genere potrebbe mai essere contemplato. Uno scontro duro su temi importanti e il magico mondo di Hollywood non esente dalle problematiche legate al mondo del lavoro degli altri settori.
L’ultima volta che le trattative sono fallite, stato nel 2007. Allora gli sceneggiatori di Hollywood hanno bloccato tutto per 100 giorni, causando all’industria dell’intrattenimento di Los Angeles circa 2 miliardi di dollari di perdite. Questa volta lo scontro nato perch gli autori chiedono una retribuzione pi alta e una quota maggiore dei profitti derivanti dal boom dello streaming. Gli studios affermano di dover tagliare i costi a causa della crisi economica.
2 maggio 2023 (modifica il 2 maggio 2023 | 07:57)
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