Il governo, per Emilia Romagna e Marche, ha dichiarato lo stato di emergenza, la situazione rimane complicata in quelle terre? “In questo momento sì. Ha smesso di piovere, l’acqua però è ancora molto presente”, risponde il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano. “Ci sono delle zone allagate nella bassa romagnola. Abbiamo in questo momento circa 1300 cittadini sfollati. È ovvio che con il passare del tempo l’acqua andrà via verso il mare e faremo poi la conta dei danni”. 

Sono franate delle strade ci sono le aziende agricole in pericolo. “Questa è una fase ovviamente di soccorso tecnico urgente”, continua Ciciliano, “è una fase che bada a mettere in sicurezza i cittadini, è ovvio che sia la prima azione del soccorso. La seconda, quella più ovviamente impattante, ed è il motivo per cui c’è necessità di avere un po’ più di tempo, è la valutazione del danno delle imprese”.

Come evitare in maniera urgente che in quei territori si possano ritrovare nelle stesse condizioni? Per Ciciliano “è necessario agire in 2 direzioni: nella direzione immediata, diciamo del soccorso immediato, come ha fatto in maniera molto buona la Protezione Civile della regione Emilia Romagna, è necessario però poi pianificare le attività di prevenzione e di previsione per quanto possibile, nel medio lungo periodo, in maniera tale che i territori rimangano resilienti indipendentemente dagli eventi”.

Condividere.
Exit mobile version