“Spero che i carabinieri trovino alla svelta l’assassino: noi non possiamo aiutarli più di tanto. Quello che sappiamo l’abbiamo già detto. Non penso comunque sia una persona che noi conosciamo”. Rincasando a Bottanuco assieme al papà di Sharon, nell’abitazione dei genitori della compagna uccisa ormai un mese fa a Terno d’Isola, torna a parlare brevemente con i cronisti Sergio Ruocco, il compagno della trentatreenne.
Ruocco non è indagato e oggi non è stato convocato dai carabinieri: dalla notte dell’omicidio della compagna, esattamente quattro settimane fa, è già stato sentito tre volte e ulteriori altre tre – le ultime due sabato – è stato convocato in caserma per delle pratiche connesse alle indagini.
Il suo primo difensore è sempre il papà di Sharon, Bruno Verzeni, che lo ospita appunto nella loro casa da un mese: “Siamo sicuri che non sia stato Sergio – ha ribadito ai giornalisti – è stato qualcuno che non la conosceva così bene, anche se non saprei chi. Sergio è tranquillo e lo siamo anche noi. Tra lui e Sharon non c’erano attriti”. Il legame tra i genitori di Sharon e Sergio Ruocco è molto stretto: già in passato il padre di lei aveva ribadito la sua fiducia verso l’idraulico di 37 anni, sostenendo che per loro “è come un figlio”.