Dai “socialisti allo champagne” ai “comunisti col rolex” fino alla “sinistra ztl”. Nel linguaggio politico e artistico, l’espressione “sinistra al caviale” usata da Giorgia Meloni per attaccare le opposizioni, non è affatto un unicum. Anzi, ha una lunga storia, più di cento anni, quella degli epiteti ironici usati in diverse parti del mondo per definire l’élite progressista, con uno standard di vita molto elevato, che avrebbe tradito il movimento dei lavoratori. In Gran Bretagna i primi usi dell’espressione “champagne socialist” si ritrovano già alla fine del xix secolo, più di recente ne fu bersaglio il movimento new labour che portò Tony Blair al potere. Una variante sul tema, in Australia e Nuova Zelanda, è “socialista chardonnay” poiché’ in Oceania, in passato, lo Chardonnay era considerato un vino solo per l’upper class.
Tony Blair del new labour britannico fu definito, ironicamenbte, un rappresentante della sinistra al caviale (@web)
Di più immediata comprensione sono gli americani “limousine liberal” e “Hollywood liberal”. In Spagna “izquierda caviar” si usa colloquialmente per far riferimento a quella classe politica che, pur proclamandosi di sinistra, vive nel lusso e non si impegna per il popolo. In francese lo stesso concetto è contenuto nell’espressione “gauche caviar” (o “bobos”, abbreviazione di “bourgeois bohemian”), in Germania in quella “salonsozialist”. In italia, invece, negli ultimi decenni è esploso l’utilizzo dell’espressione inglese “radical chic”, spesso usato da politici o elettori di centrodestra per attaccare gli intellettuali di centrosinistra. Dai primi anni del 2000 è in uso anche il termine “sinistra al caviale” (rispolverato dalla premier): la traduzione del francese “gauche caviar”. Per un esponente italiano storico della sinistra, Fausto Bertinotti, venne invece coniato dalla stampa l’appartenenza a quella che venne definita la sinistra in cachemire. O Massimo D’Alema, esponente del Pci-Pds-Ds su cui spesso si ironizzò per avere una barca, un bene che sembrava non consono all’appartenenza ad un partito di sinistra
Fausto Bertinotti (@web)
La successiva formula, ‘il partito della ztl’, sarebbe stata coniata nel 2018 da un consigliere regionale toscano del Pd: “ormai siamo diventati il partito delle ztl”. Il riferimento è a quei pochi che ancora possono permettersi di vivere nei centri storici cittadini, ovvero nelle “zone a traffico limitato”.
Ma la politica italiana è anche densa di metafore o accordi che portano il nome di pietanze gastronomiche. Dal patto della crostata espressione coniata nel settembre 1997 da Francesco Cossiga per indicare l’accordo informale sulle riforme costituzionali siglato fra D’Alema, Franco Marini, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini durante una cena svoltasi nella notte fra il 17 e il 18 giugno nella casa di Gianni Letta.
Massimo D’Alema (@web)
O i cannoli di Totò Cuffaro. Il giorno dopo essersi beccata una condanna a cinque anni per favoreggiamento nel 2008, sommerso dalle congratulazioni di ammiratori, si esibiva in festeggiamenti nel suo studio a palazzo d’Orleans. Il governatore teneva in mano, porgendolo agli invitati con sguardo malandrino, un vassoio coperto da cannoli di bell’aspetto.
Per restare in Sicilia anche il patto dell’arancino alla Trattoria del Cavaliere, quartiere Belillo, centro storico di Catania nel novembre del 2017 che rimise insieme i tre leader del centrodestra Berlusconi, Salvini e Meloni.
Il patto dell’arancino (@web)