“Oggi sono otto mesi esatti che mio figlio Alberto è in prigione ma tutto tace e tace anche la nostra presidente del Consiglio. Questo silenzio per me e la mia famiglia è insostenibile, il nostro Governo deve attivarsi come ha fatto quello svizzero con il compagno di prigionia di mio figlio che è stato liberato da poco ed ha raccontato alla stampa le terribili condizioni di detenzione in cui si trova ancora Alberto”. Lo afferma Armanda Trentini, la madre del giovane detenuto in Venezuela dal novembre scorso parlando fuori dal tribunale di Roma dove oggi era in programma una nuova udienza del processo per l’omicidio di Giulio Regeni.

Chi è Alberto Trentini

Veneziano, 45 anni, Trentini è stato arrestato in Venezuela. Stava operando nel Paese per conto della Ong “Humanity & Inclusion” (Un’organizzazione internazionale non governativa con lo scopo di fornire aiuti umanitari alle persone con disabilità). È in buone condizioni di salute, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali, ed è detenuto in regime di isolamento in un carcere alla periferia della capitale. L’accusa è di terrorismo. Insieme a Meloni, anche il ministro Antonio Tajani è già attivo sulla vicenda. Trentini non è un caso isolato. In situazioni analoghe ci sono altri otto detenuti italo-venezuelani, tra cui ex deputati e dirigenti politici.

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