«Sono diventato un alcolizzato dopo la diagnosi di Parkinson»- Corriere.it

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di Simona Marchetti

Alla presentazione del docu-film «Still: A Michael J. Fox Movie», diretto dal regista Davis Guggenheim, l’attore ha ricordato i primi, difficili anni della malattia, quando cercava rifugio nelle pillole e nella bottiglia per nascondere i tremori

Quando gli hanno diagnosticato il Parkinson a soli 29 anni, Michael J. Fox ha tenuto segreta la notizia fino al 1998, continuando a lavorare come sempre, ma in quei nove anni ha cercato di nascondere i sintomi della malattia con ogni mezzo, finendo con il diventare dipendente dalle pillole e dall’alcool per non far capire a nessuno la gravità dei suoi tremori. «Prendevo le pastiglie di dopamina come se fossero caramelle e nascondevo le bottiglie in garage. La situazione aveva cominciato a sfuggirmi di mano», ha confidato l’attore, oggi 61enne, nel docu-film «Still: A Michael J. Fox Movie» appena presentato al Sundance Film Festival e in arrivo su Apple TV+ entro fine anno.

«Non sapevo cosa stesse succedendo»

«Non sapevo cosa stesse succedendo. Non sapevo cosa sarebbe successo. E allora perché non bere quattro bicchieri di vino e uno shot? Diventai decisamente un alcolizzato, ma adesso sono 30 anni che non bevo», ha detto ancora la star di «Ritorno al Futuro» nel film diretto dal regista Davis Guggenheim, spiegando inoltre di dovere la sua sobrietà alla moglie Tracy Pollan. «Mi svegliai dopo una notte particolarmente brutta e lei mi disse “È questo quello che vuoi?”, “È questo che vuoi essere”».

«Non puoi fingere di non avere il Parkinson»

La decisione di smettere di bere non è però stata senza conseguenze. «I miei primi anni da sobrio sono stati una lotta continua con me stesso – ha raccontato infatti Fox – . Non stavo affrontando le cose, volevo essere in un altro posto, fare altre cose. Non puoi fingere a casa di non avere il Parkinson, perché sei lì con lui. Se invece sono lontano da casa e sono con altre persone che non sanno che ce l’ho, allora non ce l’ho, così sono andato via e ho fatto film in diverse parti del mondo». Dal 2000 l’attore è alla guida della fondazione che porta il suo nome, dedicata alla ricerca sul morbo di Parkinson.

25 gennaio 2023 (modifica il 25 gennaio 2023 | 16:05)

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