Un tonfo, poi dei gemiti. Il tempo di affacciarsi, vedere il corpo a terra, chiamare la polizia e accorgersi di un’altra donna sul cornicione. Tentare di dissuaderla dal buttarsi, ma niente da fare: in pochi istanti anche per lei un salto nel vuoto, dal quarto piano.
E’ la tragedia cui hanno assistito i vicini di casa di due sorelle, residenti in un palazzo di via Cantore a Sampierdarena: la prima 32 anni, morta nella caduta, la seconda, 35 anni, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Martino. Dopo una giornata in rianimazione, intubata, con un vasto politrauma le sue condizioni sono lievemente migliorate.
Nell’appartamento, chiuso dall’interno, i quattro figli della vittima: il più grande otto anni, l’ultimo due. Una tragedia dai contorni indefiniti, sullo sfondo una ricostruzione da confermare: la madre dei piccoli era separata dal marito che aveva anche denunciato in passato per maltrattamenti psicologici. L’ex, operaio edile, alla fine di un primo procedimento era stato condannato a quattro mesi con la condizionale per sequestro di persona ma assolto dall’accusa di lesioni. Aveva però divieto di avvicinamento.
Ma dietro la tragedia, su cui indaga la squadra mobile, potrebbe esserci l’affidamento dei bambini, per cui era fissata una delle ultime udienze venerdì.
Gli inquirenti, coordinanti dal pubblico ministero Luca Monteverde che ha disposto l’autopsia, stanno cercando di capire le condizioni psichiche delle due sorelle prima del gesto estremo. Intanto il tribunale per i minorenni dovrà decidere a chi affidare i quattro fratellini al momento ospitati da uno zio.
Sorelle precipitate a Sampierdarena, migliorane le condizioni della 35enne
Di Sala Notizie2 min di lettura
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