Andrea Cavallari, 26 anni, condannato a 11 anni e 10 mesi in via definitiva per la strage di Corinaldo (Ancona) – che fece 6 morti e 59 feritinon è più in cella. Laureatosi in legge all’Università di Bologna, dopo la cerimonia ha fatto perdere le proprie tracce ed è ricercato da giovedì scorso, come riporta il Corriere di Bologna

Da qualche anno aveva intrapreso un percorso di studi in Scienze giuridiche all’Università del capoluogo emiliano e ha tagliato il traguardo della laurea. Il magistrato di sorveglianza lo aveva autorizzato ad uscire per sostenere la discussione della tesi, senza la scorta della polizia penitenziaria e accompagnato dai familiari. Dopo la cerimonia, il ragazzo ha fatto perdere le proprie tracce e risulta irreperibile.

Bisogna che si consegni alle forze di polizia: ha fatto un errore gravissimo, commettendo un nuovo reato. E’ stata una follia, aveva quasi finito di scontare la pena e presto avrebbe avuto accesso a un regime carcerario piu’ leggero“, che prevedeva di poter uscire durante il giorno dalla struttura. Cosi’ ad AGI, Roberto Cavalieri, garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna che lancia un appello.

Se qualcuno ha visto qualcosa o è in contatto con lui lo aiuti a costituirsi. E’ per il suo bene“, insiste Cavalieri che aggiunge: “Vorrei, pero’, arginare le polemiche rispetto all’erogazione dei benefici e dei permessi. Ogni anno ne vengono concessi circa 200 e l’anno scorso abbiamo avuto appena 12 mancati rientri. Molti detenuti sono ritornati entro le 12 ore, limite oltre il quale l’allontanamento diventa evasione“. Cavalieri spezza anche una lancia a favore del Tribunale di sorveglianza, che ha concesso il permesso senza scorta:Era accompagnato dai genitori ed era un momento di riscatto sociale – spiega – era difficile pensare che evadesse. Non era facile individuare il fatto che l’elaborazione del reato da parte di Cavallari non fosse approfondita“.

Carabinieri davanti al locale Lanterna azzurra in provincia di Ancona, 2018 (lapresse)

Andrea Cavallari, detenuto nel carcere della Dozza, era stato arrestato ad agosto 2019 dai carabinieri di Ancona insieme ad altri componenti della “banda dello spray” che, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, ha provocato a Corinaldo, in provincia di Ancona, la morte di sei persone: cinque minorenni e di una mamma di 39 anni, più altr 59 feriti, all’interno della discoteca “Lanterna Azzurra”, durante un concerto di Sfera Ebbasta. 

Gli arrestati sono accusati a vario titolo di omicidio preterintenzionale plurimo, furto, rapina e lesioni personali, per aver spruzzato spray al peperoncino e poter così derubare gli spettatori di un concerto del rapper.

I ragazzi, all’epoca di età tra i 19 e i 22 anni, originari della Bassa Modenese, erano specializzati nelle rapine usando lo spray al peperoncino. Nella discoteca Lanterna Azzurra del Comune dell’Anconetano, quella notte del dicembre 2018, poco prima del concerto, i sei (tutti condannati in via definitiva) causarono panico tra la folla e una fuga di massa che causò la tragedia.

L’amministrazione penitenziaria, come avviene in questi casi, chiederà una relazione all’istituto interessato. 

Sull’episodio la Procura di Bologna, in coordinamento con quella di Ancona (ufficio competente per l’esecuzione della pena), procede per il reato di evasione. 
 

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