Strage di Corinaldo, sette anni dopo il ricordo delle giovani vittime

Una serata di musica e di festa trasformata in una notte di strage e dolore. Sono trascorsi sette anni dalla nottata tra il 7 e l’8 dicembre 2018, quando a Corinaldo, in provincia di Ancona, durante un concerto del rapper Sfera Ebbasta nella discoteca “Lanterna Azzurra” morino cinque adolescenti e una giovane donna. Alcuni ragazzi presenti all’evento spruzzarono uno spray urticante per derubare le persone presenti, causando una fuga generale e il cedimento di una balaustra per la grande calca. Sei i morti, 59 furono i feriti.

I ragazzi, tutti condannati in via definitiva, all’epoca di età tra i 19 e i 22 anni, originari della Bassa Modenese, erano specializzati nelle rapine usando lo spray al peperoncino. Uno di loro, Andrea Cavallari condannato a 11 anni e 10 mesi, nel luglio scorso, laureatosi in legge all’Università di Bologna, dopo la cerimonia, aveva fatto perdere le proprie tracce. 

L’evasione e l’arresto a Barcellona di Andrea Cavallari

Cavallari, 26enne, era stato arrestato ad agosto 2019 dai carabinieri di Ancona insieme ad altri componenti della “banda dello spray” ed era detenuto nel carcere della Dozza, a Bologna. Nel luglio scorso aveva ottenuto un permesso per discutere la tesi: era stato affidato ai familiari e non scortato dagli agenti della polizia penitenziaria, ma dopo la discussione della tesi non era rientrato in carcere.

Il giovane è stato poi individuato e fermato a Barcellona, in Spagna. E fermato mentre camminava per strada. Oltre al fascicolo per evasione, la Procura di Bologna ne aveva aperto uno anche per favoreggiamento, per capire chi può averlo aiutato a scappare. 

 

 

Il processo bis in Corte d’Appello

Ad Ancona è in corso il processo bis in Corte d’Appello per la strage. Il procedimento riguarda, in particolare, la sicurezza e i permessi rilasciati per l’apertura della discoteca Lanterna Azzurra.

I nove imputati in questo processo sono stati assolti in primo grado dalle accuse più gravi, omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Tra loro ci sono gli ex componenti della commissione di pubblico spettacolo che autorizzò la discoteca.

Tra l questioni oggetto di indagine quelle riguardanti le uscite di sicurezza e i sistemi antincendio del locale che, secondo l’accusa, soffriva di gravi carenze tecniche. La prossima udienza è stata fissata per il 18 dicembre.

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