Lunedì nero per gli infortuni sul lavoro, con quattro morti soltanto nella giornata di oggi. Da Torino alla provincia di Catania, passando per Monza e per Roma, quattro operai hanno perso la vita in altrettanti incidenti. Un “tragico bollettino”, per i sindacati, che da Nord a Sud chiedono con forza più sicurezza e controlli. Sul tema, domani mattina il ministro Marina Calderone incontrerà i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori. Perché quella contro i morti sul lavoro, sottolinea il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, “è una battaglia di civiltà” e “la cifra della civiltà di un paese si fa anche sulla prevenzione”.
Non erano ancora le 8, questa mattina a Torino, quando Yosif Gamal, cittadino egiziano che tra pochi giorni avrebbe compiuto 69 anni, è precipitato dal cestello di una gru mentre stava piazzando dei cartelloni pubblicitari su un edificio di cinque piani, in via Genova, non lontano da dove nel dicembre di quattro anni fa tre operai morirono per il crollo di una gru.
Sotto choc il collega 70enne, anche lui di origini nordafricane, accompagnato all’ospedale Molinette. Ad appurare la dinamica dell’incidente, e le eventuali responsabilità sarà la pm Sofia Scapellato, che coordina le indagini di carabinieri e ispettori dello Spresal. “Questa mattina Yosif”, che in Egitto aveva una moglie e tre figli a cui ogni mese inviava parte del suo stipendio, “aveva detto che non si sentiva molto bene”, racconta un persona che lo conosceva da anni, mentre un residente di via Genova ha spiegato di non aver visto i due operai con le imbracature di sicurezza.
A pochi giorni dall’anniversario della strage di Brandizzo, dove cinque operai furono uccisi da un treno merci, la morte di Yosif Gamal “è un monito a non abbassare mai la guardia sulla necessità di promuovere una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro”, sostengono il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Più o meno nelle stesse ore a Riposto, in provincia di Catania, è morto in un incidente simile a quello di Torino Salvatore Sorbello, 53 anni. Era impegnato nell’ampliamento di un capannone, in contrada Rovettazzo, quando avrebbe perso l’equilibrio precipitando da una altezza di otto metri. Inutili, per lui, i soccorsi. Non è morto, ma ha riportato gravi ferite, l’operaio di 37 anni caduto da un’impalcatura a Desio, in provincia di Monza e proprio a Monza un operaio di 48 anni è invece deceduto dopo essere stato schiacciato da un macchinario alla Gusberti, una azienda di valvole industriali. E schiacciato da un macchinario è morto anche un operaio nel centro di Roma, all’altezza di piazza Trilussa sulla banchina del Tevere.
“Sappiamo che andare a lavorare e non tornare più a casa è una delle cose più terribili”, sottolinea il presidente della Camera Fontana poco dopo l’annuncio della convocazione al Ministero del Lavoro per la giornata di domani dei rappresentanti delle imprese e dei lavoratori sul tema della sicurezza sul lavoro. Una mossa che fa seguito alle numerose critiche da parte delle opposizioni. Per l’ex ministro del Lavoro Teresa Bellanova, dirigente di Italia Viva e vicepresidente del Partito democratico Europeo, “l’aumento delle vittime rispetto all’anno scorso dimostra l’inadeguatezza del governo: servono più controlli – è la sua richiesta – più formazione, sia per i datori che per i lavoratori, e soprattutto più ispettori”. Parla di “emergenza nazionale”, Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, mentre Chiara Appendino, deputata e vicepresidente del M5S, invita l’esecutivo ad “agire subito”. “Io mi vergogno di stare in un Paese in cui continua da anni una strage di queste dimensioni – conclude Nicola Fratoianni di Avs -, fra telegrammi di cordoglio e pomposi impegni per impedire altri morti, impegni che evidentemente sono insufficienti o che non vengono rispettati”.

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