A quasi 3 anni di distanza dalla morte di Lorenzo Parelli, studente al Centro formazione professione dell’Istituto salesiano Bearzi di Udine e stagista alla Burimec, arriva la sentenza.

Il Gup di Udine ha condannato – con il rito abbreviato – a 3 anni di reclusione per omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, Claudio Morandini, l’operaio che quel giorno era affiancato alla vittima e che poi si era allontanato dalla postazione. Condannato invece e a 2 anni e 4 mesi Emanuele De Cillia, il tutor aziendale, assente il giorno dell’incidente a causa del Covid.

Infine è stato accettato il patteggiamento di 3 anni per l’imprenditore Pietro Schneider, mentre è stata decisa una sanzione di 23 mila euro per l’azienda. 

Lorenzo Parelli era morto il 21 gennaio 2022, l’ultimo giorno del suo stage alla Burimec di Pavia di Udine: fu colpito al capo da una putrella d’acciaio e il decesso fu immediato. Un episodio drammatico ricordato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia nel suo discorso di insediamento, sia a Udine, il 29 aprile del 2022, quando incontrò i genitori. 

La famiglia della vittima non si è costituita parte civile nel procedimento penale: lo ha escluso l’esito della causa civile, che si è conclusa con il risarcimento riconosciuto dall’azienda.

Nei giorni scorsi, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in occasione del Consiglio Generale ha sottoscritto la “Carta di Lorenzo“, il documento dedicato alla memoria del ragazzo, con cui Confindustria si impegna a promuovere la sicurezza sul lavoro nei contesti scolastici e formativi attraverso azioni mirate a prevenire gli incidenti e a implementare la tutela della salute e della sicurezza dei giovani coinvolti in esperienze professionali. 

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