Supponenza nel denunciarmi per revenge porn, fa aprire un vaso di Pandora

”Mi arrabbio con chi mi dice che faccio le cose per vendetta, io non ho vendette contro nessuno’‘, ha detto Fabrizio Corona, al termine dell’interrogatorio in Procura a Milano, nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per revenge porn contro Alfonso Signorini, per aver pubblicato alcuni messaggi e foto sessualmente esplicite che il conduttore del Grande Fratello avrebbe scambiato con aspiranti concorrenti del reality Mediaset.

Fabrizio Corona (Ansa)

”Non sono stato qui per la mia indagine, ma per un’altra che si aprirà a breve”, ha detto Corona, convinto che il conduttore abbia fatto l’errore ”per supponenza di denunciarmi per revenge porn” e così ha fatto ”aprire un vaso di Pandora”. 

L’obiettivo di Corona, infatti, è quello di trasformare l’ennesima inchiesta nei suoi confronti in qualcos’altro, che lui, così dice, vuole contribuire a svelare e che chiama il “me too italiano”.

Con l’analisi dei dispositivi informatici e i sequestri probatori nelle perquisizioni di sabato a carico di Corona, gli investigatori della Polizia e della Polizia postale, coordinati dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Alessandro Gobbis, hanno acquisito anche altre foto e video non ancora mandati in onda nel suo programma su YouTube

La denuncia all’ex re dei paparazzi è arrivata pochi giorni fa, quando ha pubblicato la prima puntata “Il prezzo del successo” sul suo format “Falsissimo”. Corona ha dedicato parte del programma a quello che ormai ha definito “Sistema Signorini”, dicendo il direttore di Chi avrebbe inviato una serie di messaggi e fatto avance a sfondo sessuale agli aspiranti concorrenti del reality e che “Se non vai a letto con lui non entri al Grande Fratello”.

Fabrizio Corona esce dal Palazzo di Giustizia di Milano (Ansa)

Il revenge porn (il reato per cui è stato querelato da Alfonso Signorini) non c’è e verrò archiviato’‘, ha detto Fabrizio Corona, al termine dell’interrogatorio in Procura a Milano. ”Io – ha ammesso – mi muovo sul filo, ma tutte le puntate le faccio controllando il codice penale con lo studio dell’avvocato Chiesa”. 

Per fare “Falsissimo” ”io mi  levo l’anima. Non lo faccio per soldi, perché tanto non mi servono, non li spendo”, ha aggiunto. 

Se ”legalmente” è convinto di non  rischiare nulla, ”perché le prove le ho”, su altri fronti Corona è meno sicuro. “Però – ha risposto con una battuta a chi gli chiedeva se abbia paura – non ne ho, anzi spero di morire ammazzato, così divento un’icona”. E poi ”lo sceriffo di Nottingham vivrà con l’intelligenza artificiale”.

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