Nuova tegola per il Governo, dopo il caso dei migranti deportati in Albania e riportati in Italia dai tribunali con sentenze che si basano sulla prevalenza del diritto comunitario su quello italiano ora è toccato alla proroga automatica delle concessioni balneari fino al 2027 cadere sotto la mannaia del Tar Liguria con motivazioni in parte identiche.

Il tribunale amministrativo ligure ha respinto il ricorso di tre stabilimenti balneari di Zoagli, in provincia di Genova, contro la delibera della Giunta comunale che aveva confermato la scadenza delle concessioni al 31 dicembre del 2023, dando il via alle gare previste dalla Bolkenstein. “Le concessioni demaniali marittime per attività turistico e ricreative beneficiarie di plurime proroghe ex lege – dicono i giudici – hanno cessato i loro effetti il 31 dicembre 2023” e quindi le nuove assegnazioni “devono avvenire mediante selezioni imparziali e trasparenti tra i potenziali candidati, ai sensi della direttiva Bolkestein”.

La sentenza assume particolare rilevanza perchè smentisce quanto sostenuto dal Governo sulla proroga automatica delle concessioni balneari. Il tribunale ha chiarito che non esiste alcun accordo scritto tra lo Stato italiano e la Commissione europea che imponga alle amministrazioni locali di estendere le concessioni fino al 2027. Infine, ed è il punto in comune con il caso dei migranti come ha stabilito il Tar, anche se tale accordo esistesse, non potrebbe prevalere sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE, che ha già stabilito l’incompatibilità delle proroghe automatiche.

La notizia ha subito provocato forti polemiche da parte dell’opposizione: “Con la sentenza del Tar della Liguria ‘il re è nudo’. Non esiste una proroga automatica e i comuni sono soli e al buio nell’immaginare e costruire procedure di gara senza alcuna certezza. Entro marzo 2025 il governo deve emanare il decreto attuativo per gli indennizzi dei concessionari uscenti, atto senza il quale vi è totale caos ed è impossibile fare le gare”, ammonisce il deputato Pd della commissione Attività produttive, Andrea Gnassi.

“Meloni ogni giorno impara qualcosa di nuovo: ad esempio oggi scopre che la propaganda su TikTok non vale come testo di legge. E nemmeno la propaganda un tanto al chilo che le destre hanno venduto agli operatori del comparto in questi anni”, sono le parole dei parlamentari M5s delle commissioni Attività Produttive di Camera e Senato.

“Stupito per la sentenza” si dice Riccardo Zucconi, deputato FdI, che reputa opportuno attendere che il lavoro dei ministeri competenti “sgomberino il campo da strumentalizzazioni”.  Silenzio da parte degli interessati che il 5 marzo si riuniranno a Roma per gli Stati generali del turismo balneare promosso dal il Sindacato balneari aderente a Fipe Confcommercio.

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