I volti segnati da notti insonni e la preoccupazione per un futuro che non c’è. A Taranto gli allevatori di cozze sono disperati, le alte temperature hanno ucciso tutto: “Non è soltanto perdere la produzione di cozze è perdere la possibilità di poter sopravvivere, perdere anche una sorta di dignità”. “La cozza di Taranto e un fiore all’occhiello, vuol dire perdere una vita di sacrifici”. Usciamo in barca, ecco cosa troviamo: “Sono solo bucce, di vivo non c’è più niente. Questi sono semi di cozze che dovrebbe essere la raccolta 2025, che praticamente in alcune zone è morto il 100% in altre zone il 90%”. Già quest’estate produzione minima, ora si spera in una 2026 con temperature più basse, il mare infatti ha raggiunto livelli record. Senza introiti con le spese da pagare per gli allevatori che chiedono aiuto è impossibile andare avanti. “Parliamo almeno di 400 famiglie, un esercito di persone che non è oggi nelle condizioni di poter andare a lavorare”. Intanto nei mercati per sopravvivere si vendono cozze che arrivano da fuori, c’è invece chi le ha eliminate dal menù del proprio ristorante per essere vicino ai pescatori

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