La data da cerchiare in rosso sul calendario quest’anno è lunedì 16 giugno, ovvero il termine entro cui contribuenti, imprese e professionisti dovranno pagare le tasse. 42,3 miliardi saranno versati nelle casse dello Stato secondo la stima della CGIA di mestre, non sono inclusi però i contributi previdenziali a carico di imprese e lavoratori autonomi.

L’appuntamento per Irpef, contributi Inps, sostituto d’imposta e Iva è senza dubbio la scadenza più significativa, e le imprese saranno le più colpite, versando circa 34 miliardi di euro.

Tra le scadenze più sgradite ai contribuenti c’è quella dell’Imu, secondo uno studio della Uil, i proprietari di una seconda casa dovranno versare un acconto di 488 euro, l’altra metà del saldo entro dicembre. A Roma l’imu media più cara fino a 3000euro, subito dopo Milano e Venezia.

Complessivamente 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale pagheranno circa 9,7 miliardi con l’acconto, metà dei 19,4 miliardi di euro dovuti annualmente. 

La seconda scadenza importante è lunedì 30 giugno, principalmente per i versamenti delle imposte derivanti dalle dichiarazioni dei redditi che frutteranno allo Stato altri 17 miliardi di euro.

Con il 42,6% del PIL in tasse nel 2024, dice la cgia, l’Italia è l sesto paese in Europa per pressione fiscale. Rimane elevata l’evasione anche se l’agenzia delle entrate ha recuperato un record di 33,4 miliardi di euro nel 2024.

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