Una notte di sopralluoghi e prove tecniche, con tanto di telecamere per ricostruire e riprendere cosa potrebbe essere accaduto la sera del 3 ottobre scorso. Gli inquirenti sono tornati in via del Ciclamino a Rimini, in quel garage condominiale dove nello scorso autunno la 78enne Pierina Paganelli venne aggredita e uccisa con 29 coltellate. Un delitto che vede un unico indagato – in carcere dal 16 luglio – Louis Dassilva, vicino di casa della vittima. Squadra mobile e polizia scientifica – per verificare orari e spostamenti – avrebbero realizzato alcune simulazioni, probabilmente replicando il video delle telecamere di una vicina farmacia che, subito dopo il delitto, hanno ripreso un uomo tornare verso il palazzo. Per gli inquirenti quella persona sarebbe proprio Dassilva. Il 34enne senegalese, che aveva una relazione con Manuela Bianchi, nuora della vittima, secondo la Procura avrebbe ucciso la Paganelli proprio perchè era a conoscenza del rapporto fra i due. L’indagato – tramite il suo legale e anche la moglie Valeria Bartolucci – continua a dirsi innocente.
Nel frattempo si attendono ancora gli esiti degli esami sulla traccia di DNA maschile isolata su alcuni oggetti che la vittima aveva con sè la notte in cui è stata uccisa. E il 9 settembre il Tribunale del Riesame dovrà pronunciarsi sulla custodia cautelare in carcere di Dassilva.

Il servizio di Francesca Romanelli

 

Condividere.
Exit mobile version