Una diffida, anzi una doppia diffida, è stata inviata da Dina Minna, storica assistente di Pippo Baudo a Katia Ricciarelli. Senza rompere il silenzio che ha scelto di abbracciare per discrezione, Minna ha affidato all’avvocato Jacopo Pensa la richiesta a Ricciarelli di cambiare registro e assumere toni più consoni nei suoi confronti.
“Non ritengo giusto che la segretaria abbia accesso alla stessa frazione di eredità dei figli Tiziana e Alessandro“, aveva detto la soprano a Il Messaggero commentando l’apertura del testamento di Baudo, che vedeva il patrimonio diviso in tre parti uguali.
“Confermo che è stata fatta una diffida nei confronti della signora Katia Ricciarelli. La mia assistita è esasperata da questi continui interventi su cose che non la riguardano, interferisce su questioni che non la riguardano e si permette di dare giudizi sui criteri adottati da Pippo Baudo sul suo testamento. Allora i figli cosa dovrebbero commentare? Parliamo di cose ridicole, di pessimo gusto e che entrano nei rapporti privati tra Pippo e la sua collaboratrice da 35 anni, che ha vissuto tutte le vicende, carriera, salute, vita e negli ultimi tempi di fragilità”.
La diffida avrà effetto già dalla prossima intervista di Ricciarelli che andrà sulle reti Mediaset: “Cosa ci aspettiamo? L’intervista è stata già registrata – spiega l’avvocato – Mediaset sa che c’è una lamentela di questa signora, quello che interferisce nella privacy è completamente rigettato dall’interessata. Vedremo come viene questa intervista e decideremo. Gli eventuali passi successivi? Saranno congrui rispetto a quello che lei dirà. Se saranno cose denigranti o che offendono la dignità di Minna e di Pippo si reagirà in qualche modo”.
A Bracciano, nello studio del notaio Renato Carraffa, c’è stata qualche giorno fa l’apertura del testamento del re della televisione italiana. L’eredità di Pippo Baudo, scomparso lo scorso 16 agosto al Campus Biomedico di Roma, “si aggirerebbe intorno ai 10 milioni di euro. La cifra precisa non è nota, ma considerando che ognuno dei suoi 13 Sanremo gli sarebbe valso 800 mila euro l’uno, il conto supera i 10 milioni di euro” si spiegava in un’anticipazione de Il Messaggero. Oltre ai contratti televisivi, vanno considerati i diritti d’immagine e i guadagni derivati dalle campagne pubblicitarie.
Inoltre ci sono le diverse proprietà di Baudo, tra le quali un terreno a Fiano Romano, 10 terreni a Noto, sei terreni a Siracusa e cinque case a Roma, una in zona Prati e le altre in Centro. Per un valore di mercato circa 5 milioni. A Mascalucia (Catania) e nel capoluogo etneo, era invece socio di due aziende attive nella “costruzione di edifici residenziali e non residenziali”.
Alla notizia è seguita un’intervista dell’ex moglie Katia Ricciarelli, al fianco di Baudo per 16 anni, da cui oggi la prima diffida di Dina Minna.
Nel colloquio, Ricciarelli lamenta anche di non essere stata informata né dello stato di salute di Baudo, con cui è stata sposata dal 1986 al 2004, né della sua scomparsa: “Non so neppure di cosa è morto”. E spiega di non aver chiesto, al momento del divorzio, alcun assegno di mantenimento: “Per mia scelta. Pensi che al momento del matrimonio, nel 1986, io e Pippo scegliemmo pure di fare la separazione dei beni. Ho sempre preferito avere un’indipendenza economica: lavoro da una vita e non ho bisogno di nulla. Ma se tutte le segretarie sono trattate così, forse ho sbagliato mestiere”.
Che le cose sarebbero andate così, aggiunge, “non è stata una sorpresa”. Ricciarelli ricorda di essere stata “la prima a raccontare che quella della segretaria fosse diventata una presenza importante nella vita di Pippo: tanti amici si sfogavano con me perché non riuscivano a mettersi in contatto con lui”.
Tuttavia, sottolinea, “mai avrei immaginato che mi fosse preclusa la possibilità di salutare per un’ultima volta quello che è stato il mio compagno di vita per diciott’anni. Ho appreso la notizia della morte di Pippo tramite messaggi di condoglianze scritti da amici e colleghi, la sera del 16 agosto”. L’ultima volta ha visto Baudo “nel 2019 a un concerto all’Arena di Verona. Non ci siamo detti una parola e ci siamo abbracciati. Con lui c’era anche lei”. “Immaginavo e speravo di essere messa al corrente di un’eventuale malattia dell’uomo con il quale ho condiviso quasi vent’anni di vita. Invece niente. Non una telefonata, un messaggio: niente di niente”, affermava.
Mentre nella diffida si spiegherebbe che quella di non avere contatti con lei era una scelta dettata dallo stesso Baudo.
La replica di Katia
“C’è una diffida nei miei confronti? Non avevo letto, lo apprendo adesso e se c’è una diffida non dico nulla, rispetto le diffide altrui. Però, io non ho offeso nessuno”. Risponde così Katia Ricciarelli dopo la notizia della diffida presentata al suo indirizzo dal legale della storica collaboratrice di Pippo Baudo, Dina Minna.