Arriva la seconda stagione della serie ambientata in un locale a Chicago
Masterchef insegna, il cibo in televisione funziona. «The Bear», serie tv ambientata nella cucina di una dimessa paninoteca a Chicago, arrivata in Italia su Disney+, ha ottenuto tredici nomination agli Emmy e ha lanciato la carriera di Jeremy Allen White, un Golden Globe e un Critic Choice Award già vinti per il ruolo del protagonista, Carmen (Carmy) Berzatto, chef che dopo gli stellati torna a Chicago per gestire il locale del fratello morto suicida. Tenera e malinconica tanto quanto assordante e adrenalinica, con una azzeccatissima colonna sonora che spazia dall’heavy metal al punk, la serie accompagna lo spettatore in un interessante viaggio nel mondo dei rapporti umani e della ristorazione. È la dura vita di chi in cucina mette tempo e passione. «Una storia di guerra ambientata in cucina», l’aveva definita lo scorso anno il critico del «New York Times».
Dal 16 agosto, sempre su Disney+, arriva la seconda stagione dopo il finale frizzante e inaspettato dello scorso anno. Ora Carmy ha imparato, se non a superare, quanto meno a elaborare il lutto, e ha le idee più chiare sul suo futuro e su quello del locale. Vuole trasformare la paninoteca in un ristorante di qualità. Ha bisogno di soldi, quelli del finale strepitoso della prima stagione non sono abbastanza. Chiede aiuto in famiglia. Se la prima stagione era una storia di guerra, questa è una storia di sport. La classica «underdog story», di chi combatte per la vittoria, per la costruzione della squadra vincente.
I ritmi sono sempre forsennati come nella prima stagione, ma c’è anche spazio per la riflessione, per la crescita personale. Non solo del protagonista ma anche e soprattutto del resto del cast. Il ritmo antologico di queste nuove puntate dedica un episodio a ogni personaggio. Il cugino Richie, per esempio, interpretato da Ebon Moss-Bachrach. Lui non ha nessun talento, non in cucina, non nella gestione del locale. Era il socio nel locale, gli manca l’amico morto. Con Carmy ha un rapporto affettivo e conflittuale allo stesso tempo.
«Richie è un ragazzo in crisi — ha detto l’attore che lo interpreta, Moss-Bachrach in un’intervista realizzata prima dello sciopero degli attori a Hollywood —, non è sicuro del suo ruolo nel nuovo ristorante, vorrebbe contare di più, essere più rilevante nella squadra. Non è nemmeno sicuro di essere parte della squadra. La sua più grande paura è quella di andare a lavorare e scoprire che la sua chiave non apre più la porta, che è stato tagliato fuori». Richie sarà mandato in un ristorante tre stelle Michelin per imparare ad apparecchiare una tavola raffinata. «Imparerà che una forchetta lucente e senza macchie è un segno di rispetto, non solo per il cliente, ma anche per sé stesso».
Perché le storie raccontate in cucina hanno così tanto successo? «Il fatto è che tutti amano il buon cibo e molti amano cucinare — conclude l’attore —, e poi c’è la questione adrenalina, la pressione, il pericolo, le fiamme, i coltelli. La cucina è sexy e violenta, è l’ambiente ottimale per raccontare una storia».
14 agosto 2023 (modifica il 15 agosto 2023 | 15:03)
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