“Viste le innumerevoli chiamate da parte di molte testate giornalistiche e viste le brutte notizie che circolano, informiamo che il nostro amato Totò è in condizioni stabili ed è controllato da un equipe di medici continuamente notte e giorno. Forza Totò”. Lo scrivono su Instagram, nel profilo di Totò Schillaci – i familiari dell’ex attaccante della Juventus e della Nazionale a proposito delle condizioni dell’eroe di Italia 90. L’ex calciatore palermitano, da tempo malato, è ricoverato all’ospedale Civico del capoluogo siciliano nel reparto di Pneumologia. Ieri sera era stato portato al pronto soccorso.

Mentre gioca la partita più importante di sempre, gli italiani che lo hanno seguito con le maglie della Nazionale e poi di Messina, Juventus, Inter e Jubilo Iwata continuano a lasciare messaggi di incoraggiamento e affetto per il campione.

Il post della famiglia di Totò Schillaci (Instagram)

I goal nelle “notti magiche” di Italia 90 – immortalate dalla canzone di Gianna Nannini e Edorado Bennato – hanno consegnato Totò Schillaci, da San Giovanni Apostolo, Palermo, alla storia del calcio italiano. 

L’Italia del ct Azeglio Vicini puntava alla finale, trascinata dalle reti di un ragazzo siciliano convocato come riserva e divenuto titolare a suon di gol. Un gol dietro l’altro che trascinarono gli Azzurri di Vicini a undici metri dalla finalissima di Coppa del mondo.

 

Totò Schillaci segna con l'Inghilterra durante Italia 90

Totò Schillaci segna con l’Inghilterra durante Italia 90 (Ansa)

Il sogno si infranse sull’Argentina di Maradona, che battè gli azzurri ai rigori nella semifinale di Napoli. Di quel mondiale sfortunato per gli azzurri – arrivammo terzi – Totò fu capocannoniere. E nel 90 arrivò addirittura secondo nella classifica del Pallone d’oro. “Potevamo vincere, ma andò come andò”, ha sempre detto ricordando quei giorni.

“Era una squadra di grandi campioni, Baggio Baresi Vialli Maldini Ancelotti – disse – e io ho avuto l’onore di giocare con loro. Era un ambiente importante, io ero orgoglioso perchè non è che c’erano tutti questi siciliani nel giro azzurro”. 

“Lottai con i denti per guadagnarmi un posto da titolare in azzurro, pensavo solo a quello. Gli italiani erano innamorati di me? Non compresi questo entusiasmo, lo scoprii dopo e lo vedo ancora oggi. Ovunque mi riconoscono e mi fanno feste, mi mostrano i video, vogliono che racconti, la gente ricorda Italia ’90 e mi chiede di rifare gli occhi spiritati!”. Di quei giorni Schillaci conserva tanti ricordi, uno su tutti. “Nella finalina con l’Inghilterra mi procurai un rigore. Baggio mi disse: tiralo tu, così vinci la classifica dei bomber. Un regalo inatteso”. Eppure con Baggio aveva fatto a botte. 

Nel 1994 Totò – oltre 200 gol in carriera – passò dall’Inter allo Jubilo Iwata. In Giappone Totò diventò subito un idolo. Appesi gli scarpini al chiodo, nel 2004, dal prato verde passò al piccolo schermo con l’Isola dei famosi.

 

 

 

Totò Schillaci all’Isola dei famosi nel 2004 (LaPresse)

Condividere.
Exit mobile version