Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Napoli, hanno dato esecuzione a numerose ordinanze cautelari personali e reali, disposte dal gip presso il Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di un gruppo di imprenditori responsabili di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, provenienti prevalentemente dalla regione Campania. 

Circa 4000 tonnellate di rifiuti speciali abbandonati dall’organizzazione criminale in capannoni in disuso della provincia di Taranto e Matera e in aree agricole della provincia di Cosenza. 80 Carabinieri del NOE e dell’Arma territoriale impegnati nell’operazione. 9 gli arresti, disposti dal GIP del Tribunale di Lecce a seguito dell’esito degli interrogatori preventivi e in totale accoglimento della richiesta depositata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. 

L’ordinanza fa riferimento a una serie di condotte illecite riscontrate nel corso di una complessa attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Lecce, Bari e Napoli, che ha avuto inizio nel giugno del 2023 e si è protratta per diversi mesi, interessando diverse regioni del territorio nazionale. L’indagine, condotta con l’ausilio di attività tecniche, quali intercettazioni di conversazioni, video riprese e pedinamenti, esito di una complessa manovra investigativa, focalizzata a contrastare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti speciali pericolosi e non, ha consentito di accertare a carico indagati, che si associavano tra di loro, plurime attività organizzate finalizzate al traffico illecito di rifiuti. Oltre ai soggetti colpiti dal provvedimento cautelare, altre 34 persone sono risultate coinvolte e sono state deferite all’autorità giudiziaria.

 

 

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