Tre milioni e 714mila euro, chiesti al ministero dell’Interno ed all’Azienda regionale di coordinamento per la salute.

A tanto ammonta la richiesta di risarcimento per danni patrimoniali e non, biologici e morali da parte delle famiglie Doros, Cormos e Molnar, ovvero quelle di Bianca, Patrizia e Cristian, i tre ragazzi che persero la vita nel Natisone il 31 maggio 2024.

Il loro avvocato, Maurizio Stefanizzi, sta depositando gli atti di costituzione di parte civile nel procedimento penale nei confronti dei tre vigili del fuoco e dell’infermiere della Sores imputati

Secondo il legale, il danno prevede la responsabilità solidale del dipendente pubblico e dell’ente di appartenenza, che per i vigili del fuoco è il ministero dell’Interno, mentre per l’infermiere Sores è l’azienda regionale di coordinamento per la salute, ARCS.

“La sofferenza dei genitori – scrive Stefanizzi – è stata amplificata dall’agonia prolungata. I giovani sono morti per annegamento dopo oltre 40 minuti di attesa dei soccorsi, e le famiglie hanno vissuto questi interminabili momenti di angoscia quasi in diretta televisiva. Ciò ha causato loro un trauma psicologico ancora più profondo”.

Per la famiglia Cormos è stato chiesto un totale di un milione 269mila euro, per la famiglia Doros un milione e 200mila euro, e un milione e 243mila euro per la famiglia Molnar. Fanno appunto tre milioni e 700mila euro. Il danno è stato calcolato secondo una tabella unica nazionale e secondo giurisprudenza in materia.

Il giudice per le indagini preliminari di Udine, su richiesta dell’avvocato dell’imputato Maurizio Miculan, aveva già stabilito il giudizio immediato per l’operatore della Sores in servizio il 31 maggio 2024, al quale viene contestato in particolare il ritardo nell’attivazione dell’elisoccorso e l’omesso utilizzo della linea telefonica di emergenza per richiedere l’intervento.. Il processo è fissato per il prossimo 17 novembre davanti al giudice Mauro Qualizza, in composizione monocratica.

L’operatore della Sores sarà giudicato separatamente rispetto agli altri tre imputati, tutti in servizio presso la Sala Operativa del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Udine

Salvo unione dei due procedimenti, i tre vigili del fuoco, assistiti dai legali Buonocore e Mangoni, dovrebbero comparire in aula il prossimo 2 dicembre.

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