Si chiama “Golden Dome” ed è un mega progetto ispirato all’Iron dome di Israele: dovrebbe servire a proteggere gli Stati Uniti da qualsiasi tipo di missile, perfino lanciato dallo spazio – ed è un giocattolino assai costoso.

Donald Trump lo ha annunciato dallo studio ovale: una promessa della campagna elettorale del tycoon e un sogno di Ronald Reagan che non trovò mai i fondi per realizzarlo. 

Che ci riesca l’attuale inquilino della Casa Bianca non è detto. Trump ha parlato di uno stanziamento iniziale di 25 miliardi provenienti da un progetto di legge che deve essere ancora approvato dal Congresso e riscontra non poche opposizioni. 

Proprio nelle ultime ore Trump è salito a Capitol hill per strigliare il partito e convincerlo ad approvare la manovra, ma non sembra essere riuscito a sbloccare l’impasse. Molti fra i repubblicani restano preoccupati dai tagli alla spesa che, a loro avviso, non sono sufficienti a finanziare le misure volute dal presidente e rischiano quindi di mettere sotto ulteriore pressione i conti pubblici. 

Altri temono invece che la stretta alle spese colpisca i programmi di assistenza sociale, quali il Medicare, creando quindi potenziali problemi alle urne considerato l’elevato numero di americani che vi dipendono per la copertura sanitaria. 

Trump presenta lo scudo spaziale Usa (@web)

21/05/2025

Qualora il progetto di legge passasse, i 25 miliardi per l’ambizioso Golden Dome sarebbero solo una piccola fetta del costo finale che, secondo gli analisti, potrebbe arrivare a 500 miliardi di dollari e durare diversi anni. 

Il nuovo scudo per la difesa si dovrebbe infatti basare su una complessa rete di centinaia di satelliti per rilevare, tracciare e potenzialmente intercettare i missili in arrivo. Alla guida del progetto il presidente ha nominato il generale della Space Force Michael Guetlein. I democratici hanno già espresso le loro perplessità non solo per il piano in sé ma anche per il potenziale coinvolgimento di Elon Musk, la cui SpaceX è data come favorita insieme alle società partner Palantir e Anduril nella gara per aggiudicarsi l’appalto della costruzione di componenti chiave del sistema. 

“Il Golden Dome sarà tutto made in Usa”, ha detto Trump, precisando che rispetto al gemello israeliano il suo scudo avrà una copertura molto più estesa e sarà in grado di intercettare anche missili “lanciati dallo spazio”. 

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