Il gup di Arezzo ha restituito gli atti alla procura chiedendo la riformulazione dell’imputazione, per il processo con rito abbreviato a carico di Sandro Mugnai, l’artigiano 55enne che la sera del 5 gennaio 2023 uccise il vicino di casa Gezim Dodoli, 59enne albanese, che gli stava demolendo l’abitazione con una ruspa

È quanto riferito dagli avvocati al termine dell’udienza odierna del processo a Mugnai, accusato dalla procura di eccesso colposo di legittima difesa, reato per il quale lo scorso 17 settembre l’accusa aveva chiesto una condanna a due anni e otto mesi di reclusione. Al processo oggi era presente la moglie della vittima. 

L’avvocato di parte civile Francesca Cotani, alla scorsa udienza, aveva invece chiesto la trasformazione dell’accusa in omicidio volontario e oggi esprime soddisfazione per il pronunciamento del gup. “Tecnicamente – spiega – sono stati restituiti gli atti al pm che dovrà riformulare l’imputazione, avendo il giudice delineato un fatto completamente diverso da quella che è una legittima difesa, individuando una condotta che non integrala legittima difesa ma che può individuare un omicidio volontario. Riparte tutto da capo”. Per Cotani “Finalmente hanno capito il nostro punto di vista, per la famiglia di Dodoli inizia ora una fase nuova”. Sorpresi e amareggiati gli avvocati di Sandro Mugnai: “Non ci aspettavamo – dichiarano – una decisione così, ripartiremo pronti a difendere le istanze del nostro assistito. Per noi non ci fu eccesso di legittima difesa né tantomeno omicidio volontario. Il nostro assistito è provato da una vicenda che lo ha sconvolto”.   

La tragedia maturò da dissapori di vicinato. L’imputato era a cena con la famiglia a casa quando ci fu l’assalto con la ruspa da parte della vittima: con un escavatore, dopo aver travolto quattro auto, il 59enne cominciò a colpire l’abitazione di Mugnai. Quest’ultimo, imbracciato il fucile da caccia, sparò quattro colpi, uccidendo il vicino.

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