Sono stati condannati all’ergastolo i due assassini di Mahmoud Abdallah, l’egiziano di 19 anni che era stato trovato senza testa e senza mani la scorsa estate allargo di Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova.
Lacondanna per Kamel Abdelwahab detto Tito, e Abdelwahab Ahmed Gamal Kame, detto Bob, è stata decisa dalla Corte d’assise, che ha accolto le richieste del pm.
Durante le indagini, Tito aveva dato la colpa a Bob ma aveva ammesso che i due avevano agito perché il ragazzo, che lavorava per loro nella barberia di Sestri Ponente, li voleva denunciare per lo sfruttamento lavorativo e per i mancati pagamenti.
Questa mattina le ultime repliche: prima quella della pm Daniela Pischetola, per ricordare che gli imputati “hanno cambiato più volte versione”, le storie modificate mano a mano nel corso delle indagini, nel tentativo di accusarsi a vicenda. E per ribattere ai difensori, secondo cui non ci sono prove certe della colpevolezza di entrambi. Ribadendo i dettagli che, per l’accusa, non lasciano dubbi: La mannaia comprata poco prima del delitto; la telecamera di sorveglianza che li riprende in piena notte mentre portano via il corpo della vittima.
Per l’avvocato Calandra, difensore di Bob, il cuore del processo è “la ricostruzione di quanto successo nei 40 minuti dentro casa”, i minuti in cui Mahmoud sarebbe stato ucciso. “L’accusa non può provare la colpevolezza di entrambi” e in particolare la partecipazione di Bob, secondo il legale.
I due imputati hanno reso dichiarazioni spontanee. “Sono molto dispiaciuto per i parenti di Mahmoud. Sono in Italia da molti anni e non ho provocato nessun problema”, ha detto Tito. “Sono un ragazzo come Mahmoud e anche la mia vita ora è distrutta. Con lui non ho mai avuto problema prima di questo incidente”
“Io non c’entro nulla – ha sostenuto Bob .- Ho sempre detto la verità, sono venuto in Italia per lavorare, ho sempre lavorato e lo faccio anche in carcere. Mi dispiace molto per la famiglia di Mahmoud. Non ho mai incontrato in vita mia un criminale come Tito. Lui ha detto a Ali di averlo ucciso per difendersi”.