Usato come bersaglio per provare una pistola, sarebbe questo il movente agghiacciante dietro la morte di Singh Nardev, il 38enne indiano ucciso in un casolare abbandonato a Ceglie del Campo, il 31 maggio scorso. La sua sfortuna è stata varcare la soglia della stanza dove, mezzo addormentato, guardava un film sul telefono: aveva sentito un richiamo proveniente da fuori. I tre giovani arrestati dalla mobile di Bari – due di loro minorenni all’epoca dei fatti – erano andati lì sapendo che, da qualche giorno, c’erano alcuni migranti indiani senza dimora che avevano trovato rifugio nella struttura. 
 

Condividere.
Exit mobile version