Oggi la Commissione Europea ha informato Apple della sua opinione preliminare secondo cui le sue regole dell’App Store violano il Digital Markets Act (DMA), in quanto impediscono agli sviluppatori di app di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti. Inoltre la Commissione ha avviato una nuova procedura di non conformità contro Apple per preoccupazioni sul fatto che i suoi nuovi requisiti contrattuali per sviluppatori di app di terze parti e app store, tra cui la nuova “Core Technology Fee” di Apple, non siano sufficienti a garantire l’effettiva conformità agli obblighi di Apple ai sensi del DMA. Ai sensi del DMA, gli sviluppatori che distribuiscono le loro app tramite l’App Store di Apple dovrebbero essere in grado, gratuitamente, di informare i propri clienti di possibilità di acquisto alternative più economiche, indirizzarli verso tali offerte e consentire loro di effettuare acquisti. Apple ha attualmente tre serie di termini commerciali che regolano il suo rapporto con gli sviluppatori di app, tra cui le regole di orientamento dell’App Store.

Vestager: “Apple non consente la possibilità di indirizzamento degli utenti verso canali alternativi”

“Oggi è un giorno molto importante per l’efficace applicazione del Dma: abbiamo inviato i risultati preliminari ad Apple. La nostra posizione preliminare è che Apple non consente completamente lo steering” ha affermato la vice presidente della Commissione europea con delega all’Antitrust Margrethe Vestager. Con il termine “steering” si intende la possibilità di indirizzamento degli utenti verso canali alternativi. Vestager ha aggiunto: “La direttiva è fondamentale per garantire che gli sviluppatori di app siano meno dipendenti dagli app store dei gatekeeper e che i consumatori siano consapevoli di offerte migliori”

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