Ultimi preparativi al Quirinale per il messaggio che il Presidente Mattarella ha scelto in chiusura di questo anno da lui stesso definito a più riprese difficilissimo e per augurare agli italiani pace, diritti e lavoro nel 2025. Parole semplici e asciutte, come nel suo stile, che verranno pronunciate in piedi, in modo diretto. L’ambientazione è stata scelta, albero di Natale e bandiere alle spalle, e si stanno allestendo luci e telecamere per le riprese.

Chi nei quindici minuti di messaggio si aspetta moniti o richiami alla politica rimarrà deluso.

Mattarella rivolgerà invece agli italiani, un’esortazione importante, la partecipazione alla vita pubblica per impedire che la democrazia e le nostre istituzioni si svuotino dall’interno per invertire la rotta dell’astensionismo crescente. Gli altri temi toccheranno inevitabilmente le guerre in Ucraina e in Medio Oriente per le quali dobbiamo trovare con urgenza la strada di una pace giusta ma anche le preoccupazioni delle nostre vite quotidiane, le emergenze sociali, le morti sul lavoro, i femminicidi, i giovani costretti a migrare, il degrado del clima e dell’ambiente.

Non potrà mancare un riferimento al Giubileo e nel suo decimo messaggio rivolto alle famiglie italiane troveranno spazio anche questa volta i toni della speranza e lo sguardo dell’ottimismo verso il futuro, quello che soprattutto i giovani ci aiuteranno a realizzare.

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