Un vertice d’emergenza riscrive la manovra, la Lega accusa i tecnici del MEF

Fibrillazioni, tensioni e tira e molla. Alla fine tutto si risolve facendo saltare le misure sulle pensioni in legge di bilancio e con un vertice Meloni, Tajani, Salvini e Giorgetti per riscrivere l’emendamento. E la maggioranza, come sottolineano da Noi Moderati, si confronta ma è compatta. Eppure ci è voluta una telefonata tra leghisti, del capogruppo Romeo al ministro Giorgetti, per superare quella che era a tutti gli effetti una stretta sulle pensioni. E dal partito di Salvini rassicurano che non c’è stato uno scontro interno ma solo tecnici del Mef e la Ragioneria che insistevano.

Che il tema fosse tutto interno alla Lega e sia stato superato lo ammette anche Tajani da Forza Italia. In commissione bilancio al Senato nel centrodestra si assiste poi anche alla corsa, tra Fratelli d’Italia e Lega, entrambe vogliose di rivendicare l’emendamento sull’oro di Banca d’Italia.

Le opposizioni non stanno a guardare e colgono l’occasione per puntare il dito contro Giorgetti. Venga in Parlamento a riferire o si dimetta dicono in coro Italia Viva, Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico che accusano Meloni prima di aver tradito le promesse e poi aver fatto marcia indietro per una questione politica interna alla maggioranza. 

Critiche alle quali si unisce anche il Movimento 5 Stelle, pronto a dare battaglia su qualsiasi ipotesi di condono edilizio.

Condividere.
Exit mobile version