L’accordo firmato dalla banca con Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin. “La procedura di efficientamenti, inizialmente prevista per 1.600 unità, è stata ridimensionata a mille, con una riduzione del 38% rispetto all’avvio della trattativa”, evidenzia la Fabi.A fronte di  1.000 uscite volontarie e incentivate (di cui circa 270  sospesi relativi al precedente accordo) sono state concordate 500 nuove assunzioni, cui si aggiungono 250 assunzioni per il cosiddetto turn over.

“L’accordo raggiunto costituisce un importante risultato per la centralità strategica della formazione, elemento che di fatto consente la piena occupabilità sterilizzando pertanto l’insorgere di potenziali nuovi esuberi”, ha detto il coordinatore della Fabi nel gruppo Unicredit, Stefano Cefaloni. Tra gli altri punti dell’accordo, Cefaloni ha ricordato “l’aver significativamente migliorato l’impianto delle polizze sanitaria e tcm, l’aumento del buono pasto a 8 euro, più giornate di formazione da casa per i lavoratori della rete, l’ottenimento di nuovi permessi retribuiti per la genitorialità ed una maggiore flessibilità nell’utilizzo delle ferie. 

In questo accordo, il confronto, a volte anche fortemente dialettico, con Ilaria Dalla Riva e Silvio Lops è stato sempre improntato al reciproco rispetto delle posizioni di ognuna delle parti e ha contributo all’esito positivo del negoziato”, ha concluso.

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