Il cane Zen ha 5 anni e da più tre si occupa di soccorso alpino e speleologico con il suo conduttore Paolo. Zen è stato tra i protagonisti di una lunga operazione che si è conclusa solo ieri in serata, ma che purtroppo non è servita a evitare la morte di Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia, travolti da una valanga a Forcella Giau, nel comune di San Vito di Cadore, Belluno.

Zen ha individuato il punto dove sono stati trovati i corpi, ha scavato e ha reso possibile il ritrovamento. 

Cinquanta i soccorritori che si sono attivati appena è arrivato l’allarme: i primi a muoversi gli elicotteri, Falco partito da Pieve di Cadore, Leone da Treviso, assieme a quello decollato da Bolzano, costretto però a rinunciare a causa della scarsa visibilità. Proprio le condizioni meteo avverse hanno ostacolato le operazioni, costringendo metà delle quaranta persone mobilitate del Soccorso Alpino e della Guardia di finanza a raggiungere la zona con gli sci.

Ad arrivare sul posto in elicottero anche un’unità cinofila, ed è stato fondamentale l’aiuto del cane Zen, che col suo fiuto è riuscito a individuare il punto esatto in cui giaceva Elisa De Nardi, consentendo agli operatori di intervenire e trovare la donna, sepolta sotto quattro metri di neve. Venti le persone che hanno scavato con le mani, impiegando mezz’ora per raggiungere il corpo. Sotto due metri di neve invece è stato ritrovato Abel Ayala Anchundia: recupero meno complesso rispetto a quello di Elisa De Nardi, ma in entrambi i casi purtroppo inutile..

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