Il vertice è convocato a Palazzo Chigi, la presidente del consiglio Meloni riunisce i ministri Tajani e Nordio, il sottosegretario mantovano e i servizi di intelligence. Al termine una nota ribadisce: “Liberare Cecilia Sala” e chiede “Un trattamento rispettoso della dignità umana, accessi e visite consolari e la consegna certa di beni di prima necessità” e soprattutto replica a Teheran: “Mohamed Abedini è in stato di detenzione su richiesta degli Stati Uniti e a tutti i detenuti è garantita parità di trattamento nel rispetto delle convenzioni internazionali”.
Poche ore prima l’ambasciatore dell’Iran ho convocato la Farnesina. Aveva chiesto che l’ingegnere iraniano dei droni, arrestato a Malpensa, venisse liberato. È la prima volta che gli ayatollah esplicitano la contropartita: “Accelerarne la liberazione” chiedono gli iraniani, secondo i quali a Cecilia Sala sono state fornite tutte le agevolazioni necessarie. La giornalista invece parlando con la famiglia ha raccontato le condizioni drammatiche delle quali è costretta. A Palazzo Chigi ricevuta dalla premier anche la madre della giornalista.