“Quello sul fine vita è un disegno di legge veramente infausto. Da esseri umani vi chiedo di bocciarlo. Non è un intento di regolamentare il fine vita ma di escluderlo. Non abbiate paura, non porterà a nessun abuso questo diritto. Vi chiedo buon senso di esseri umani“. Così Laura Santi in un appello rivolto ai parlamentari italiani in cui ripercorre la sua storia e le ragioni della sua scelta

Il video è stato pubblicato dal marito Stefano su Facebook dopo il suicidio assistito. “Vi prego, vi prego con tutto il cuore, fate quello che volete con la politica ma vi prego, Paese Italia, occupatevi delle sofferenze dei malati più gravi“, le sue parole.

La cinquantenne giornalista perugina, morta a casa sua, nel capoluogo umbro, dopo essersi auto-somministrata il farmaco, era affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla

La vita è degna di essere vissuta, se uno lo vuole, anche fino a 100 anni e nelle condizioni più feroci, ma dobbiamo essere noi che viviamo questa sofferenza estrema a decidere e nessun altro“, sono state le parole di Laura Santi, affidate all’Associazione Luca Coscioni, di cui era  attivista e consigliera generale.

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