Le aggressioni fisiche e sessuali di cui sarebbe stata vittima, a Milano nella notte di Capodanno, una studentessa ventenne di Liegi (in Lombardia insieme ad alcuni suoi amici per festeggiare il nuovo anno), potrebbero essere riconducibili al fenomeno della taharrush gamea (più correttamente taharrush jama, ndr.): un’espressione della lingua araba usata per indicare un’aggressione sessuale di massa, in segno di disprezzo perle donne. 

Questa è l‘ipotesi della Procura di Milano riguardo all’indagine che è stata aperta dopo che la ragazza belga ha denunciato quanto avvenuto su un quotidiano online.

Oggi gli investigatori della Squadra Mobile sono in Belgio per raccogliere informazioni e ascoltare le testimonianze. Secondo gli accertamenti, potrebbero esserci altre vittime dell’aggressione e saranno ascoltati anche gli amici della ragazza che si trovavano lì con lei. La 20enne visionerà i video della nottata perché gli inquirenti puntano su tre filmati che potrebbero aver registrato i momenti in cui sono avvenuti gli abusi sessuali. 

Della taharrush gamea se n’è parlato per la prima volta nel 2015, in Egitto, quando la polizia definì quanto subito dalle donne che manifestavano a Il Cairo a piazza Tahir. 

Nel 2016 l’espressione venne poi utilizzata dalle autorità tedesche per definire quanto successo a Colonia durante il Capodanno, quando numerose donne denunciarono di aver subito rapine e molestie sessuali da uomini apparentemente arabi o nord-africani. Poi altri episodi sono stati denunciati anche ad Amburgo, a Zurigo, a Salisburgo e ed Helsinki. Nel Capodanno 2022, nove giovani denunciarono molestie simili a Milano e quindi l’ipotesi è una replica del fenomeno di due anni fa.

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